Giornata mondiale contro l’AIDS, riparte We-Test
Giornata mondiale contro l’AIDS, riparte We-Test: l’Italia prima in Europa per diagnosi tardive, torna l’iniziativa di testing HIV negli spazi LGBTQIA+.
Roma, 30 novembre 2024 – In occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS del 1 dicembre, riparte il progetto nazionale We Test – Mettiamo la Salute in Circolo, che prevede il Test Rapido HIV nei circoli ricreativi e nelle associazioni LGBTQIA+, promosso da Arcigay, ARCO, ARC Onlus, ASA Onlus, Mario Mieli, Ireos, Gaynet, NPS, NUDI, Plus Onlus
L’obiettivo è diffondere la cultura del Test e della salute sessuale in spazi che sono fondamentali luoghi di incontro, libertà e consapevolezza personale, attraversati dalle persone LGBTQIA+ e di ogni identità: pronti migliaia di kit in oltre 30 città.
L’Iniziativa era stata portata avanti con successo tra il 2018 e il 2019, per interrompersi successivamente a seguito della pandemia.
Secondo i dati appena pubblicati dal Centro Operativo Aids dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel 2023 si è tornati vicini ai livelli Pre-Covid. La maggior parte delle infezioni derivanti da rapporti sessuali riguardano per il 38,6% gli MSM (uomini che fanno sesso con uomini), per il 26,6% uomini che hanno rapporti etero e per il 21,1% donne che hanno rapporti etero. Le nuove diagnosi di HIV nel 2023 sono state 2349, in aumento rispetto alle 2140 del 2022 e vicine alle 2510 registrate nel 2019.
Dal 2015, inoltre, è in continuo aumento la quota di persone alle quali viene diagnosticata tardivamente l’infezione da HIV, cosiddette late presenters: delle nuove diagnosi, oltre il 60% è avvenuta quando la conta dei linfociti CD4 era inferiore a 350, un valore già critico per il sistema immunitario.
Questo valore è superiore alla media dell’Europa occidentale (45,9), centrale (57%) e orientale (59,5%). Di conseguenza, molte persone arrivano alla diagnosi di infezione da HIV quando sono già in AIDS: Nel 2023, il 77,2% delle persone diagnosticate con AIDS (532) non aveva ricevuto una terapia antiretrovirale prima della diagnosi di AIDS.
Infine, il dato che conferma le carenze nell’approccio culturale al test e alla prevenzione: le motivazioni che hanno indotto le persone con nuova diagnosi HIV a fare il test riguardano per il 35% persone che lo hanno fatto a seguito di sintomi HIV correlati, solamente per il 19,6% persone che lo hanno fatto in seguito a comportamenti a rischio infezione, e ancora meno, per il 12,3%, persone che lo hanno fatto per controlli di routine, in seguito a screening o campagne informative.
Se non è diagnosticata per tempo l’infezione da HIV compromette il sistema immunitario e diventa più facilmente trasmissibile. In caso contrario, l’infezione da HIV è perfettamente gestibile con la terapia antiretrovirale, che rende il virus non trasmissibile, secondo il principio ormai consolidato U=U (undetectable=untrasmissble).
Questi numeri confermano la necessità di ripartire per la costruzione di una nuova cultura del Test per l’HIV e per le altre IST (Infezioni a Trasmissione Sessuale), specie considerando l’aumento considerevole di patologie come la sifilide, in forte crescita negli ultimi anni.
We Test mira ancora una volta a rendere strutturali esperienze di collaborazione già rodate sul territorio per raggiungere le persone direttamente nei luoghi di ritrovo, ampliare la possibilità di fare il test e ottenere informazioni sulla salute, sensibilizzare alla periodicità dei test in strutture pubbliche e associative.
L’iniziativa di testing HIV, completamente realizzata grazie alle risorse umane ed economiche delle associazioni proponenti, prevederà anche una importante azione di coordinamento, di monitoraggio e di analisi utile al rafforzamento dell’interlocuzione con le le istituzioni, affinché mettano in atto azioni concrete per la salute sessuale.
Attraverso We Test abbiamo l’obiettivo di contribuire ad una cultura della sessualità libera e consapevole, ma anche del superamento delle fobie e dello stigma.
Associazioni promotrici
Arcigay – Associazione LGBTI+ Italiana
ARCO – Associazione Ricreativa Circoli Omosessuali
Associazione Culturale e di Volontariato ARC Onlus
ASA – Associazione Solidarietà AIDS Milano
Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
Ireos – Centro Servizi Autogestito Comunità Queer
Gaynet – Formazione e Comunicazione LGBTQIA+
NPS – Network Persone Sieropositive Onlus
NUDI – Nessuno Uguale Diversi Insieme
Plus – Persone LGBT+ Sieropositive aps
Link utili
Dati ISS 2023 – https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3492_allegato.pdf
We Test 2019 – https://www.arco.lgbt/wp-content/uploads/2020/02/20_02_10_WETEST_A5-2.pdf
Stigma(te) – HIV ed Arteterapia in 30 disegni
Stigma(te) – HIV ed Arteterapia in 30 disegni
Un’istallazione multimediale di Alessandro Sironi in occasione del WAD ( World AIDS day ) 2024
A.S.A. – via Arena 25 Milano (M4 Vetra – M2 Sant’Agostino/P.ta Genova )
Martedì, Mercoledì, Giovedì / 26-27-28 Novembre 2024 – h.16.00 – 21.00
Non ricordo l’anno esatto in cui risultai positivo al virus dell’HIV.
Sono passate quasi tre decadi, ma cio’ che ricordo bene è la sensazione di stordimento
che percepii quando mi venne diagnosticata la positività.
Per razionalizzare paura ed angoscia impiegai una quindicina d’anni aiutandomi con psichiatri ed
analisti, poi con il supporto di Asa, frequentando il gruppo d’ auto aiuto prima, e la consulenza
psicologica individuale poi.
In Asa cercai aiuto e la possibilità di sentirmi meno isolato e solo, persone con cui confrontarmi
alla pari sentendo d’essere capito ed accettato senza se e senza ma, e vi trovai tutto quello che
cercavo.
In anni in cui internet era assente e l’informazione confusa ed omessa, in Asa trovai un vitale
sostegno emotivo; i farmaci, nel bene e nel male facevano il resto.
La parte piu’ complessa d’affrontare in questi anni è stata l’angoscia; un mix complesso di
emozioni legate all’affettività, alla sessualità, ai traumi passati, ai sensi di colpa che s’agitavano
silenti nella mia mente e nel mio corpo.
E qui arriva la mia fortuna; Disegnare.
In tutti quegli anni trasporre in creatività le mie angosce e le mie paure mi ha aiutato
considerevolmente a metabolizzare la mia situazione.
Esposti in Asa vi sono alcuni dei miei lavori di quegli anni difficili, quando la mia battaglia personale
conobbe il periodo piu’ duro; lavori che raccontano in modo profondo i miei stati d’animo consci
ed inconsci; sono accompagnati da un video che vuole essere un tributo a chi ha lottato in questi
quarant’anni per il diritto alla visibilità, di chi ha manifestato per il riconoscimento della propria
dignità in anni difficili, un tributo a chi se n’è andato, spesso in solitudine ed isolamento.
Infine il mio vuole essere un ringraziamento a tutti i medici, infermieri, operatori e volontari che in
questi anni non hanno MAI dimenticato di regalare un sorriso anche in situazioni estreme e
difficili.
Alessandro Sironi
L’Arte Terapia Integrata incontra l’HIV
Nasce “Ada*”, il progetto di Arte Terapia Integrata per ASA , in collaborazione con l’associazione La Porta Socchiusa, che si pone l’obiettivo di far incontrare il mondo HIV con l’Arte Terapia Integrata.
Si tratta di un progetto sperimentale che intende verificare se il modello integrato porti maggiori benefici a persone HIV positive e che si pone l’obiettivo di affinare specifici strumenti esperienziali da impiegarsi nei percorsi arteterapeutici con tale utenza. La proposta si sviluppa attraverso laboratori di gruppo in cui le arti rappresentano lo strumento grazie al quale vivere il processo terapeutico, con la finalità di perseguire sempre maggiori consapevolezze e un miglioramento in fatto di benessere. I laboratori saranno condotti da Claudia Notargiacomo, arteterapeuta ad approccio integrato di formazione triennale, che si occuperà sia degli incontri con gli utenti che si terranno da settembre in avanti, sia della parte introduttiva legata alle interviste istituzionali.
L’inizio del primo ciclo di 4/6 laboratori è previsto per giovedì 12 settembre 2024 ore 18.30, avrà la durata di un’ora e mezza circa, con cadenza settimanale e sviluppato in relazione a specifiche tematiche proposte ai gruppi.
I laboratori si terranno a Milano, nel centro olistico di via Teodosio 23 (metropolitana Lambrate).
Chi desidera partecipare, dove inviare un’email entro il 30 giugno a claudia.notargiacomo@gmail.com
L’Arte Terapia Integrata è uno strumento efficace, capace di attivare un percorso di trasformazione, in un ambito di evoluzione personale e ricerca interiore. Si distingue da altre forme di arteterapia, in quanto l’approccio integrato impiega molteplici arti all’interno dello stesso laboratorio, a partire dall’incontro con i materiali artistici, che rimane il focus del processo arteterapeutico, per passare all’impiego di strumenti quali musica, visualizzazioni guidate, movimento e drammatizzazione, ma anche lettura e scrittura. L’espressione artistica diviene strumento per vivere la trasformazione e la catarsi proprie di un processo terapeutico, in modo diretto e libero, grazie all’incontro spontaneo con i diversi linguaggi espressivi proposti. Il lavoro sulla parte emozionale avviene in ambiente protetto e in assenza di giudizio, nella piena libertà individuale di affrontare solo ciò che si è pronti a portare a consapevolezza.
Non è richiesta alcuna abilità artistica.
L’arteterapia integrata è uno strumento prezioso che si muove su un territorio non verbale e che mette a disposizione degli utenti molteplici linguaggi artistici in modo da accogliere esigenze differenti e modalità espressive individuali. I laboratori vengono proposti in un’ottica di cura di sé, attraverso un supporto concreto e il lavoro di un professionista della relazione di aiuto.
Percorso versatile e adatto a infinite complessità, quello arteterapeutico può essere una risorsa efficace in molteplici fasi della vita e condizioni, nella crescita ed evoluzione personali, per esempio, nel caso di periodi di forte ansia e stress, per la gestione di stati emotivi legati a momenti di fragilità. L’arte terapia integrata è poi impiegata nel clinico a sostegno di percorsi di cura e recupero, presso ospedali, centri di riabilitazione, case di accoglienza e luoghi destinati alla cura della persona e delle fragilità. L’arte terapeuta diviene, inoltre, un riferimento importante in tutte quelle situazioni di necessità di centratura e ricerca di sé, in cui il lavoro sulla parte emotiva è stato trascurato o addirittura non preso in considerazione. Può accompagnare differenti figure di professionisti, nell’ambito della cura di sé, in una visione ampia e integrata della persona.
Claudia Notargiacomo
International Candlelight Memorial 2024
Una giornata per sensibilizzare alla prevenzione per HIV e contro lo stigma verso le persone che vivono con HIV ; In contemporanea con 115 città nel mondo.
Test HIV e sifilide, in apertura della Spring European testing week
Il Candlelight 2024 è intitolato a Ursula Barzaghi, storica attivista scomparsa nel 2023 e colonna portante di ASA.
Domenica 19 maggio 2024, dalle 18.00 alle 22.00 presso Piazza Spoleto/Via Martiri Oscuri 14 (detta anche Piazza Arcobaleno di NO.LO.),
ASA – Associazione Solidarietà AIDS Milano, in collaborazione con Milano Checkpoint e con il patrocinio di ANLAIDS Lombardia LILA Milano e CIG Arcigay Milano, organizza l’“International AIDS Candlelight Memorial”, una manifestazione nata con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sul tema della prevenzione dell’HIV e di altre infezioni sessualmente trasmissibili, nonché superare lo stigma nei confronti delle persone che vivono con HIV
(U=U (Undetectable = Untrasmittable ovvero Non rilevabile=Non trasmissibile)
L’evento si celebra in contemporanea in 115 città nel mondo insieme a 1200 comunità.
Anche quest’anno ASA ha scelto di coinvolgere la cittadinanza somministrando il test HIV e Sifilide dalle 18 alle 22.
Operatori qualificati saranno a disposizione per la somministrazione del test HIV/sifilide rapido, anonimo e gratuito in apertura di European testing week, la settimana dedicata a tutte le associazioni europee che offrono servizi di screening.
Alle 21 si apriranno i microfoni per raccontare la mission del Candlelight e per raccogliere testimonianze.
All’imbrunire si accenderanno le candele per ricordare chi non c’è più e rinnovare l’impegno contro stigma e pregiudizi.
Durante tutta la durata dell’evento saranno a disposizione operatori qualificati per fornire informazioni e distribuire materiale informativo.
International AIDS Candlelight Memorial Italia
Piazza Spoleto / Via Martiri Oscuri 14 (M1 Rovereto)
Dalle 18 alle 22
Test rapido HIV e Sifilide: Anonimo, sicuro, gratuito con personale qualificato
European testing week
Dalle 21 alle 22
Commemorazione Candlelight – Il ricordo di Ursula Barzaghi
a lume di candela
#AIDScandlelightMemorial #WeRemember #WeTakeAction #WeLIveBejondHIV #NoHIVStigma #UequalsU #asamilano #milanocheckpoint #lilamilano #anlaidsLombardia
Sul sito ufficiale di IACM è possibile accendere una candela virtuale in ricordo di un amico o un parente vittima di HIV/AIDS
www.candlelightmemorial.net/virtual-candles
URSULA BARZAGHI
è stata la prima madre in Italia ad affrontare a viso aperto il pregiudizio che aveva colpito il figlio Enrico, tra i primi a dichiarare di aver contratto il virus HIV e di avere l’AIDS.
La sua testimonianza è raccolta nel libro “Senza vergogna: Una storia di coraggio contro l’Aids”, pubblicato nel 1996 da e/o.
Ulla, così la chiamavamo in associazione, ha contribuito a portare in Italia il Names Project AIDS Memorial Quilt o Coperte dei Nomi.
Ulla entrava nelle scuole e nelle carceri, incontrava le mamme che avevano perso la figlia o il figlio e accoglieva chi aveva da poco scoperto di essere entrato in contatto con il virus. Sempre con un sorriso.
ASA, tutt’ora, porta avanti il suo esempio nella lotta alla discriminazione e nel supportare le persone che vivono con HIV.
Cosa significa U=U ?
Sono ormai anni che la comunità scientifica ha sancito che una persona che vive con HIV in terapia e con carica virale non rilevabile non può in alcun modo trasmettere il virus. Una evidenza scientifica riassunta nello slogan U=U (Undetectable = Untrasmittable -Non rilevabile=Non trasmissibile).
La scarsa, per non dire assente, informazione sull’argomento alimenta, soprattutto nei giovani, ancora la falsa convinzione che il virus possa essere trasmesso con un bacio o con un abbraccio. Il divario tra realtà e diffidenza deve essere assolutamente colmato, così come l’informazione sulle modalità di trasmissione di HIV.
Per informazioni:
Donatello Zagato e Marinella Zetti
Tel. 0258107084
Il Ricordo di ULLA
Ursula Barzaghi è stata la prima madre in Italia ad affrontare a viso aperto il pregiudizio che aveva colpito il figlio Enrico, tra i primi a dichiarare di aver contratto il virus HIV e di avere l’AIDS.
La sua testimonianza è raccolta nel libro “Senza vergogna: Una storia di coraggio contro l’Aids”, pubblicato nel 1996 da e/o.
Ulla, così la chiamavamo in associazione, ha contribuito a portare in Italia il Names Project AIDS Memorial Quilt o Coperte dei Nomi.
Ulla entrava nelle scuole e nelle carceri, incontrava le mamme che avevano perso la figlia o il figlio e accoglieva chi aveva da poco scoperto di essere entrato in contatto con il virus. Sempre con un sorriso.
ASA porta avanti il suo esempio nella lotta alla discriminazione e nel supportare le persone che vivono con HIV.
AWARENESS CAMPAGNA HIV. NE PARLIAMO?
Oggi chi vive con l’infezione da HIV può avere una buona qualità di vita grazie alle terapie disponibili. Ma l’obiettivo è vivere meglio.
“HIV. Ne parliamo?” è l’iniziativa che nasce proprio con questo intento: porre l’attenzione sugli aspetti di vita che possono essere migliorati, dal benessere psicologico alle relazioni con gli altri, attraverso consigli, informazioni utili, e le storie di chi vive con l’HIV. Per prenderne consapevolezza e iniziare ad affrontarli, puoi partire da una semplice domanda da fare al tuo medico: ne parliamo?
Scopri di più su: HIVneparliamo?
#HIV #HIVneparliamo
Convocazione assemblea generale soci ASA 2024
#RestaincuraHIV – Impatto del COVID-19 sulla salute delle persone con HIV
Per comprendere meglio quanto la pandemia ha influenzato la vita, la fruizione dei servizi sanitari e il mantenimento in cura delle persone con HIV, abbiamo bisogno anche del tuo contributo!
Questa attività è parte del progetto L’IMPATTO DI COVID-19 SUI PROCESSI E GLI ESITI DELLA CURA DELLE PERSONE CON HIV. promosso dal Ministero della Salute e coordinato da INMI L. Spallanzani in collaborazione con Anlaids, Arcigay, ASA Milano, Arcobaleno AIDS, Caritas, CDCA, CICA, Circolo Mario Mieli, CNCA, Fondazione Villa Maraini, LILA, Milano Checkpoint, NPS Italia, PLUS e SIMM.
Il progetto si propone di indagare l’eventuale impatto del COVID-19 sulla gestione della salute delle persone con HIV, rilevando le eventuali criticità soggettive e oggettive sperimentate, il contributo delle Associazioni di volontariato e del terzo settore che si occupano della lotta contro l’HIV e la propria esperienza con i servizi di medicina a distanza.
Se hai ricevuto una diagnosi di infezione da HIV entro il 31 maggio 2020, puoi aiutarci compilando una indagine in maniera del tutto anonima *
RESTA IN CURA HIV
collegati a questo link compilare il questionario anonimo https://limesurvey.inmi.it/index.php/restaincuraHIV
oppure scansiona con il tuo smartphone il seguente QR code
È possibile partecipare all’indagine fino al 20 luglio 2023.
Grazie per il tuo contributo!
* I dati raccolti verranno registrati in forma del tutto ANONIMA in un database gestito dal personale dell’Unità di Epidemiologia Clinica dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, e utilizzati esclusivamente per le finalità e gli obiettivi del progetto. Non verrà salvata nessuna informazione personale del partecipante, né operato nessun salvataggio o tracciatura del dispositivo utilizzato per la compilazione.
È possibile richiedere informazioni inviando una mail all’indirizzo spallanzani.survey@inmi.it o telefonando al numero 06-55170911 / 06-55170921.
INTERNATIONAL AIDS CANDLELIGHT MEMORIAL 2023
International AIDS Candlelight Memorial 2023
Diffondi Amore e Solidarietà ! NO Stigma e Paura !
Una data per sensibilizzare la prevenzione all’HIV
in 115 città nel mondo
Test HIV e sifilide in Largo Bellintani – Spring European testing week
Domenica 21 maggio 2023, dalle 18.00 alle 22.00 presso Largo Bellintani a Milano (piazzale chiesa del Lazzaretto lato viale Tunisia), ASA – Associazione Solidarietà AIDS Milano organizza l’“International AIDS Candlelight Memorial”, una manifestazione nata con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sul tema della prevenzione dell’HIV e di altre malattie sessualmente trasmissibili, nonché superare lo stigma nei confronti delle persone con HIV. L’evento si celebra in contemporanea in 115 città nel mondo, coinvolgendo 1200 comunità.
Anche quest’anno ASA ha scelto di coinvolgere la cittadinanza somministrando il test HIV e Sifilide dalle 18 alle 22
Operatori qualificati saranno a disposizione per la somministrazione del test HIV/sifilide rapido, anonimo e gratuito in occasione di European testing week, la settimana dedicata a tutte le associazioni europee che offrono servizi di screening.
Poi si apriranno i microfoni per spiegare il significato del Candlelight e per raccogliere testimonianze e all’imbrunire si accenderanno le luci per ricordare chi non c’è più e rinnovare l’impegno contro stigma e pregiudizi.
Ci sarà ampio spazio per parlare di PrEP (profilassi pre-esposizione HIV) e della recente apertura di AIFA alla rimborsabilità del farmaco.
Durante tutta la durata dell’evento saranno a disposizione operatori qualificati per fornire informazioni e distribuire materiale informativo.
Il Candlelight 2023 ha come tema conduttore “ diffondi Amore e Solidarietà, no Stigma e Paura“, un messaggio che invita a superare la diffidenza verso le persone sieropositive ancora soggette a discriminazioni.
Cosa significa U=U ?
Sono ormai anni che la comunità scientifica ha sancito che una persona sieropositiva in terapia antiretrovirale e con carica virale non rilevabile non può in alcun modo essere infettiva. Una evidenza scientifica riassunta nello slogan U=U (Undetectable = Untrasmittable -Non rilevabile=Non trasmissibile).
La scarsa, per non dire assente, informazione sull’argomento alimenta, soprattutto nei giovani, ancora la falsa convinzione che il virus possa essere trasmesso con un bacio o con un abbraccio. Il divario tra realtà e diffidenza deve essere assolutamente colmato, così come l’informazione sulle modalità di trasmissione di HIV.
Il nome stesso “Candlelight’ rimanda al concetto di una fiaccolata commemorativa, ma ogni comunità nel mondo declina l’evento a secondo della mission che si propone.
Come nasce il Candlelight
Il Candlelight è nato nel 1983, durante un periodo di confusione e di credenze sbagliate rispetto ad una misteriosa malattia che aveva iniziato a colpire la popolazione gay di San Francisco negli Stati Uniti. Sapendo di dover morire, 4 giovani uomini – Bobbi Campell, Bobby Reynolds, Dan Turner e Mark Feldman – decisero di dare un volto alla malattia organizzando una piccola veglia dietro ad uno striscione che recitava : Fighting for our lives – Combiattiamo per le nostre vite. Prepararono degli striscioni e decisero di marciare nel quartiere di Castro, li raggiunsero molte altre persone e poi negli anni si unirono altre città negli Stati Uniti e nel mondo.
Ancora oggi, il Candlelight rimane una delle più importanti dimostrazioni di impegno della società civile nella lotta alla discriminazione e nella promozione di prevenzione dell’HIV e delle infezioni sessualmente trasmissibili.
#AIDScandlelightMemorial23 #WeRemember #WeTakeAction #WeLIveBejondHIV #NoHIVStigma #UequalsU #freePrEP #PrEPNow
Sul sito ufficiale di IACM è possibile accendere una candela virtuale in ricordo di un amico o un parente vittima di HIV/AIDS
https://www.candlelightmemorial.net/virtual-candles/
International AIDS Candlelight Memorial Italia
Largo Bellintani Milano
Dalle 18 alle 22
Test rapido HIV e Sifilide: Anonimo, sicuro, gratuito con personale qualificato
European testing week
Dalle 20.30 alle 22
Commemorazione Candlelight
Per parlare di U=U, Stigma, PrEP
Al Lume di Candela
Per informazioni:
Donatello Zagato e Marinella Zetti
Tel. 0258107084