La terapia con Interferone (pegilato o non pegilato) in associazione o meno con ribavirina è stata per anni l''unica terapia disponibile per HCV. Attualmente è la terapia standard a cui possono essere associati due nuovi antivirali (boceprevir e telaprevir). Sono inoltre in studio nuove molecole con una potenza antivirale tale da poter essere utilizzate in monoterapia.

La durata del trattamento dipende dal genotipo del virus HCV e dalla risposta virologica durante la terapia. Il paziente deve essere sottoposto a frequenti controlli ematici per valutare la risposta virologica e l''eventuale comparsa di effetti collaterali. Essenziale è valutare prima dell''inizio della terapia che lo stato psicofisico del paziente sia idoneo a sostenere un trattamento terapeutico impegnativo.

Il meccanismo di azione dell' Interferone è l' induzione di enzimi cellulari da parte delle cellule bersaglio con attività antivirale. Esso stimola inoltre la produzione di proteine essenziali per una corretta immunomodulazione. Nel trattamento dell''epatite C vengono utilizzati pegIFNalfa2a e pegIFNalfa2b somministrati per via sottocutanea. La formulazione pegilata ha permesso di prolungare l' emivita del farmaco in modo da poterlo somministrare con cadenza settimanale. Dosaggio: pegIFNalfa2a 180 microg/settimana; pegIFNalfa2b 1.5 microg/Kg/settimana.

Gli effetti collaterali più frequenti di pegIFNalfa sono:

- sindrome influenzale, astenia, cefalea (>30-50%)

- disfunzione tiroidea (sia iper che ipotiroidismo), anoressia, alopecia, depressione, irritabilità, diarrea, neutropenia, trombocitopenia (1-30%)

- depressione grave, idea suicidaria, infezioni batteriche/fungine garvi, retinopatia, neuropatia, diabete, perdita della libido,malattie autoimmuni (<1%)

Controindicazioni assolute al trattamento con alfaIFN:

- cirrosi avanzata o scompensata (albumina <3 g/dl; ipotrombinemia <50%, varici esofagee a rischio emorragico; presenza attuale o anamnesi di pregressa ascite o di emorragie da ipertensione portale o di encefalopatia epatica)

leucopenia (WBC <2.000/mm3; PMN <1.500/mm3) e/o trombocitopenia (<50.000/mm3)ù

- paziente con bassa compliance ai trattamenti e al follow up

- tossicodipendenza o alcolismo attivi

- ipersensibilità all''interferone

- depressione severa o anamnesi di malattie psichiatriche maggiori

- gravidanza in atto, incapacità ad una contraccezione efficace (donne)

- malattie autoimmuni, malattie tiroidee non controllate con la terapia o qualsiasi grave patologia concomitante di altri organi o apparati

- epilessia/convulsioni non controllate

Controindicazioni relative al trattamento con alfaIFN:

Diabete poco controllato, cardiopatie, tireopatie (in particolare se con ipertiroidismo), positività anticorpale organo o non organo specifica anche senza segni di malattia autoimmune, retinopatie, psoriasi.

La ribavirina è un farmaco con azione antivirale nei confronti di diversi virus, tra cui HCV. Appartiene alla famiglia degli analoghi nucleosidici. Viene somministrata per via orale in associazione a pegIFNalfa nel trattamento dell''epatite C. Dosaggio: 15 mg/Kg/giorno per i genotipi 1-4-6, 800 mg/giorno per i genotipi 2-3.

Gli effetti collaterali più frequentemente associati all'utilizzo di ribavirina sono: 

emolisianemia lieve, dispepsia (>30-50%)

anemia (Hb<10 g/dl), prurito, rash, dispnea, tosse, stanchezza, secchezza oculare (1-30%)

angina severa, infarto miocardico, gotta (<1%)

Controindicazioni assolute al trattamento con ribavirina:

- anemia con Hb <10-11 g/dl

- malattie cardiovascolari severe

- gravidanza o incapacità ad una contraccezione efficace (sia per l'uomo che per la donna, da attuare per tutta la durata della terapia e per altri 6 mesi dopo la sospensione di ribavirina)

- insufficienza renale (CL creat <50 ml/min)

Controindicazioni relative al trattamento con ribavirina:

Emoglobinopatie, ipertensione arteriosa non ben controllata, età < 65 anni.

 

Fonte: www.insiemecontrolepatite.com/it/