Pronto primo centro ricerca ‘specializzato’ in cura Hiv

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anticorpiStarup Usa dedicata unicamente a debellare in modo definitivo virus

20 milioni di dollari per un investimento che potrebbe sembrare azzardato visti gli scarsi risultati sulla ricerca di un vaccino.

Però il fatto che stiano già vatutando la divisione dei  proventi dalle future scoperte,  fa sperare che abbiano già in mente qualcosa di interessante su cui ricercare … e naturalmente  guadagnare.
ndr poloinformativo

(ANSA) – ROMA, 11 MAG – Gsk e università del Nord Carolina uniranno le forze per creare un nuovo centro di ricerca e una start up dedicati esclusivamente alla ricerca di una cura definitva per l’Aids. Lo ha annunciato la stessa azienda, che investirà nel progetto 20 milioni di dollari per i prossimi 4 anni.

Al centro degli studi della struttura, che è aperta ad altri contributi pubblici e provati, ci sono le scoperte fatte in parte anche nell’università soprattutto nella strategia ‘shock and kill’, che consiste nello ‘smascherare’ anche quella piccola quantità di virus che rimane nascosto nelle persone sieropositive dopo la terapia, e di colpirlo ‘armando’ il sistema immunitario del paziente. L’università ha appena ricevuto dall’Fda il via libera per un test sull’uomo di una terapia basata su questo principio. ”L’Hiv Cure center – spiega il comunicato – sorgerà nel campus dell’università e avrà l’unico scopo di trovare una cura per l’Hiv/Aids. La nuova compagnia, Qura Therapeutics, si occuperò della parte commerciale della parnership, compresa proprietà intellettuale e commercializzazione delle scoperte”.

Fonte: https://www.ansa.it/

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Un’altra tappa verso UNGASS 2016

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ungass 2016Perché è importante il Dibatto Tematico di alto livello dell’Assemblea Generale verso UNGASS 2016 del prossimo 7 maggio.

Il 7 maggio 2015, l’assemblea generale dell’Onu terrà un dibattito tematico di alto livello a supporto del processo di avvicinamento alla sessione speciale dell’assemblea generale sul problema mondiale della droga (UNGASS) fissata per l’aprile 2016. UNGASS 2016 sarà un momento critico per il dibattito internazionale sulle politiche sulle droghe e rappresenterà l’opportunità per una valutazione onesta sui successi e sui fallimenti della politica globale di controllo sulle droghe. C’è una forte necessità di questo tipo di dibattito, ed è per questo che nel 2012 il Presidente della Colombia, Guatemala e Messico hanno richiesto che UNGASS si tenesse nel 2016 (anzichè nel 2019 come originariamente pianficato).1 Il Segretario Generale dell’ONU ha sollecitato gli stati membri affinché impieghino l’opportunità di UNGASS per “affrontare un ampio e aperto dibattito che consideri tutte le opzioni possibili”.

L’esigenza fondamentale che il processo di UNGASS sia ampio e inclusivo è stata inoltre riaffermata dall’Assemblea Generale:
“Riafferma la propria decisione, come raccomandato dalla Commissione sulle Droghe (CND), che la sessione speciale dell’assemblea generale sul problema mondiale della droga del 2016 debba avere un processo di preparazione inclusivo che preveda estese consultazioni sostanziali, permettendo agli organi, enti e agenzie specializzate delle Nazioni Unite, alle più importanti organizzazioni nazionali ed internazionali, alla società civile e agli altri rilevanti portatori di interessi, di poter contribuire pienamente al processo, nel rispetto delle regole procedurali e delle pratiche stabilite”. (risoluzione 69/201 paragrafo 49, sottolineature aggiunte).

La preparazione per UNGASS è già stata avviata da molti mesi, guidata dalla Commissione sulle Droghe (CND), la cui sede è a Vienna, mediante assemblee recenti tenutesi a marzo durante il Segmento Speciale dedicato ad Ungass, durante la 58° sessione della CND.

Il dibattito di Alto Livello del 7 maggio, come richiesto dalla Risoluzione 69/2014 dell’assemblea Generale, rappresenterà la prima volta in cui la preparazione di UNGASS sarà discussa in maniera sostanziale a New York e per questo offre la possibilità di coinvolgere sia la l’intera ONU che le missioni diplomatiche dei vari paesi con sede a New York. Anche se è compito della CND guidare5 i preparativi per UNGASS, il fatto che questo dibattito si terrà sotto gli auspici dell’Assemblea Generale, come una “sessione speciale”, rappresenta l’eccezionale opportunità di dare l’importanza e l’urgenza necessarie alla discussione sul futuro del controllo internazionale sulle droghe.

Scarica il rapporto in Italiano (scarica la versione inglese) [Dal sito di IDCP]

Fonte: Fuoriluogo

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Un futuro senza stigma

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stigmaRiportiamo l’editoriale di Bruno Marchini da Anlaids ByMail di marzo che tratta l’ormai tristemente noto e inossidabile argomento STIGMA legato all’HIV.
Poche righe che riassumono quanto sia difficile sradicare un pregiudizio nonostante i comunicati e le campagne degli attivisti in ogni campo: discriminazioni sul lavoro, nella società, in sanità, nello sport, a scuola. Nella speranza di un futuro possibile, senza stigma.

Un futuro senza stigma anti-AIDS

Pochi giorni fa Anlaids è stata nelle piazze italiane con la campagna Un bonsai per Anlaids: un momento importante che si rinnova ogni anno e che quest’anno ha assunto una dimensione più contemporanea grazie ai testimonial di forte presa. I ricavi bonsai sostengono l’associazione nella lotta alla diffusione dell’Infezione da HIV e con essi contribuiamo al sogno di un futuro libero dall’AIDS. Perciò è doveroso ringraziare chi ci ha sostenuto e i volontari che hanno permesso l’iniziativa.

Un futuro senza l’AIDS significa anche un futuro dove il nome di questa malattia non sia più usato come termine di offesa: a Perugia “Terni=AIDS” e “Trans=AIDS” campeggiano nei graffiti su alcune pareti cittadine. Perché per offendere la squadra sportiva rivale o l’identità sessuale trans è utilizzato il termine AIDS? Perché per sfottere sportivamente o insultare, se proprio necessario, non utilizziamo altri termini presi nell’ambito della salute? Che ne so: Juve=Glaucoma o Milan=Diabete per essere particolarmente offensivi! O i carinissimi Etero=Psoriasi o Scandinavi=Vitiligine, per forzare gli esempi! Come mai non si utilizzano termini legati ad infezioni affini per fattore di rischio di trasmissione, per offendere l’altro, come Epatite C o B?

“I sieropositivi”. Anche questo termine che dovrebbe semplicemente indicare tutte le persone che sottoposte a test anticorpale risultano avere contratto l’HIV viene usato per ridurre alla sola infezione il valore umano complesso degli uomini e delle donne che con quella convivono. Lo stigma è ancora forte del retaggio legato per lo più ad alcuni comportamenti sessuali delle persone che, nella cultura cattolica più bigotta di alcuni dei protagonisti dei millenni oscurantisti, ma forse da molto tempo presente nelle tribù umane, sono stati a lungo condannati con pene insopportabili. Sperma e sangue rappresentano ancora un tabù linguistico, che evoca la vita ancestralmente caratterizzata dalla ciclicità. È questa dura immagine della Vita, il suo senso a termine ciclico che è stato drammaticamente vissuto da intere comunità già socialmente vulnerabili ad aver marcato negativamente l’AIDS e meno le altre MST.

Sarà un mondo futuro più sano e più libero quello in cui l’AIDS non sarà più considerato un termine usato per offendere. Questa ignoranza scurrile sarà istruita dei successi della cura e dell’eradicazione del virus. Ho certo fiducia nelle nuove generazioni perché potranno godere di buona affettività e felice sessualità senza paranoie fobiche e nel rispetto reciproco, “coperti” per difendersi dall’AIDS e dalle altre MST. E la passione e l’impegno di tutta Anlaids avranno contribuito, in modo determinante in Italia, alla normalizzazione dell’argomento.

Un caro abbraccio
Bruno Marchini

Fonte. Anlaids

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SmartSex all’Expo

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smartsexUna App per tablet e smartphone insieme a volantini informativi in otto lingue per i turisti in occasione dell’Expo 2015.

Si chiama ‘SmartSex’ed è un’applicazione per aiutare a prevenire l’HIV e le Malattie Sessualmente Trasmessibili.

E’ disponibile anche un sito web dedicato: ContattoSicuro
Comune e Asl di Milano in occasione dell’Esposizione universale lanciano una grande campagna di informazione sul sesso sicuro, con la app da scaricare sul telefonino, opuscoli e volantini tradotti in otto lingue.
‘Keep calm and have safer sex’: questo il messaggio della campagna.

La salute sessuale arriva sul cellulare: il Centro di Riferimento HIV e Malattie Sessualmente Trasmesse di ASL Milano presenta il progetto SM@RT-@IDS realizzato da Anlaids Lombardia.

Il progetto si inserisce all’interno della campagna di Prevenzione, comunicazione e sorveglianza HIV/MTS 2013-2015, di ASL Milano in considerazione della situazione epidemiologica di Milano e della Regione Lombardia, anche in vista di EXPO 2015. Il cuore del progetto SM@RT-@IDS è rappresentato dall’applicazione “SmartSex” per smartphone e tablet che fornisce:

– consigli e informazioni sulla prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale,

– un geolocalizzatore per individuare i centri più vicini dove fare il test e avere indicazioni su come raggiungerli.

Inoltre, periodicamente verranno lanciati dei sondaggi per conoscere il punto di vista degli utenti.

L’APP è scaricabile gratuitamente da Google Play Store e App Store ed è disponibile, oltre che in italiano, in cinese, spagnolo e inglese.

Il progetto mira a responsabilizzare le persone nella fascia d’età 19-40, attraverso un’ educazione sessuale “digitalizzata” ed una consapevolezza dell’importanza del test per HIV e Malattie Sessualmente Trasmesse.

Fonte: AslMilano


Estratto da Milano.Repubblica articolo di Zita Dazzi

Con l’arrivo di dieci milioni e passa di turisti, anche il numero di chi si prostituisce aumenta in modo esponenziale. Con l’aria di festa e di nuovi incontri casuali, si moltiplicano le occasioni di rapporti a rischio, perché inaspettati e magari ‘non protetti’.

Dal 7 maggio saranno, inoltre, affissi in città 500 manifesti nelle biblioteche comunali, nei Consigli di Zona e nei principali uffici comunali e nelle sedi delle associazioni saranno distribuite le cartoline informative con il messaggio della campagna. Negli aeroporti di Linate e Malpensa alcune associazioni hanno posizionato infopoint con la presenza di volontari.
“Prevenzione e informazione sono due azioni fondamentali per combattere le malattie a trasmissione sessuale perché ancora troppo spesso i comportamenti non salutari dovuti alla non consapevolezza del rischio sono le prime cause di contagio – spiega Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali – nella nostra idea di welfare è fondamentale la rete col territorio e la collaborazione con le associazioni. In questo modo rendiamo possibile e capillare l’azione di sensibilizzazione e l’allargamento dei servizi e mettiamo in campo progetti e iniziative, come questa campagna, che promuovono il diritto alla salute e una efficace azione di cura della persona, portandola sempre più vicina ai cittadini”.

Il controllo e la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale (MTS), tra cui l’Hiv, rappresentano uno degli obiettivi prioritari di sanità pubblica perché la prevenzione è ancora la strategia migliore per la propria salute sessuale. Troppe ancora persone si infettano ogni anno, in particolare, chi ha comportamenti sessuali a rischio: giovani adulti, pluripartner, maschi che fanno sesso con altri maschi (Msm), chi ha rapporti sessuali in cambio di denaro, le donne e gli adolescenti maggiormente suscettibili sul piano biologico alle Mts.

Le complicanze, in caso di mancata diagnosi e terapia, possono essere anche gravi: cronicizzazione della malattia, sterilità, tumori, maggiore suscettibilità ad altre infezioni (HIV). Infine, la stima delle persone inconsapevoli dell’infezione da HIV varia dal 13 al 40 per cento rispetto ai casi segnalati quindi il numero delle persone viventi con HIV e con AIDS potrebbe variare, in Lombardia, da 115mila a 145mila. Un paziente su tre scopre di avere l’infezione da HIV in corso dalla diagnosi di altre MTS.
Estratto da Milano.Repubblica

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ICAR 2015 Coming Soon

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icarDal 17 al 19 maggio presso il Palazzo dei Congressi a Riccione si terrà la 7° Conferenza Italiana sull’Aids e i Retrovirus.
Un’occasione di confronto e condivisione fra clinica e ricerca di base in campo virologico e immunologico, dalla cura della co-infezione con Epatite C fino alla medicina di genere; la presenza della Community delle Associazioni di pazienti per porre l’accento alle esigenze e i problemi delle persone con HIV e le strategie di prevenzione sia farmacologiche che comportamentali.

ICAR 2015 quest’anno, oltre a rappresentare il principale appuntamento scientifico sull’ HIV ed Epatiti, propone per la prima volta una serie di Eventi speciali organizzati in collaborazione con la Comunità dei Pazienti e il Comune di Riccione, con l’obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prevenzione.
Un concorso per le scuole RaccontArt HIV, un evento sportivo ICAR Run e l’offerta del Test rapido HIV e HCV per tutti i cittadini Domenica 17 maggio dalle 11.00 alle 14.00.
Tutte le infomazioni sono disponibili sul sito del Congresso.
Programma preliminare ICAR 2015

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Le donazioni di sangue in Italia

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donazioniLa sentenza della Corte di Giustizia Europea che giustifica il divieto della donazioni si sangue da parte delle persone omosessuali, non ha motivazioni scientifiche secondo il direttore del Centro nazionale Sangue e non aumenta le garanzie di sicurezza in quanto la valutazione del donatore deve essere fatta ad personam .

 

 

 

30 APR – Alla base della sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha definito “giustificabile” l’esclusione permanente dalla donazione di sangue per chi ha avuto rapporti omosessuali, “non ci sono motivazioni scientifiche, dal momento che non sono ad oggi rilevati casi di trasmissione di Hiv a seguito di donazioni di sangue da uomini gay”. Piuttosto “ciò che va effettuato è una valutazione del rischio per ogni singola persona che vuole donare il sangue, e ciò indipendentemente dall’orientamento sessuale”.

Il direttore del Centro nazionale Sangue, Giuliano Grazzini, commenta così la sentenza Ue. Sentenza che, secondo Grazzini, “non aumenta le garanzie di sicurezza per le donazioni di sangue”. Per questo in Italia si è scelto di lavorare sul singolo donatore: “Prima della donazione del sangue – spiega il direttore Cns – il medico fa un’accurata anamnesi del potenziale donatore, accertando se il soggetto ha comportamenti sessuali a rischio, sia di tipo omosessuale che eterosessuale; se si tratta di comportamenti lievi e casuali, è prevista una sospensione della donazione per un periodo di 4 mesi, mentre a fronte di comportamenti a rischio ripetuti ed abitudinari la sospensione diventa definitiva”.

Questa valutazione “ad personam assicura dunque le maggiori garanzie. Al contrario – rileva – le nostre leggi vietano la discriminazione sulla base del semplice orientamento sessuale”. Inoltre, ribadisce l’esperto, “non ci risultano in Italia casi di trasmissione di virus Hiv da donazione di sangue, mentre alcuni casi si sono verificati in Austria e Germania da donatori, però, eterosessuali”. Per Grazzini, insomma, l’Italia “ha un sistema di controllo in questo senso meno ‘restrittivo’, ma estremamente accurato e con un livello di attenzione altissimo”.

Fonte: Quotidianosanità

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Il giornale HIV positivo

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Notizia da Poloinformativo HIV AIDS

hivLa nuova campagna Saatchi & Saatchi Switzerland per Vangardist Magazine, testata maschile bilingue tedesco/inglese, vuole dare un colpo a stigma e pregiudizi e far ‘notizia’ sull’HIV: 3000 copie del numero primaverile sono stampate con un mix di inchiostro e sangue HIV +

 

 

28 aprile 2015- Vangardist stampato con sangue HIV-positivo: Saatchi & Saatchi Switzerland contro l’Aids
Con la nuova campagna firmata da Saatchi & Saatchi Switzerland, la rivista Vangardist, una testata maschile bilingue tedesco/inglese, invita i suoi lettori ad adottare un approccio pragmatico nei confronti dell’Aids, liberandolo dal pregiudizio sociale che circonda la malattia.

In concomitanza con uno dei maggiori eventi mondiali legati all’HIV – il “Life Ball” – che si tiene ogni anno a Vienna, città dove ha sede la redazione della rivista, tutte le 3.000 copie del numero di primavera di Vangardist sono state stampate usando un’inchiostro mescolato con il sangue HIV positivo donato da tre persone infettate dal virus.

Ovviamente la rivista è stata prodotta applicando i più severi parametri di sicurezza, secondo le linee guida elaborate delle università di Harvard e di Innsbruk, ed è totalmente priva di rischi per chi la maneggia; ma le polemiche e le discussioni che ha scatenato sono state molto vivaci.
Proprio l’obiettivo che si voleva raggiungere, poiché nonostante 30 anni di campagne mirate e gli sforzi di attivisti e ricercatori l’HIV continua a essere la sesta causa di mortalità al mondo. Un dato che contraddice la percezione dell’Aids come qualche cosa di vecchio, che non fa notizia e di cui parlare una o due volte l’anno in occasioni istituzionali.
Di qui la decisione di Vangardist di riaccendere il dibattito sulla malattia e sul pregiudizio sociale, considerato da tutti come una delle cause che ne rendono difficile il contrasto.

“Come testata lifestyle”, commenta Julian Wiehl, Publisher e CEO di Vangardist, “siamo convinti di dover affrontare i temi che innervano la società attuale. E che cosa di più attuale del fatto che si registrano ogni anno l’80% di casi di HIV in più rispetto a dieci anni fa, e che il 50% dei contagiati viene identificato troppo tardi per essere curato al meglio a causa della renitenza a sottoporsi agli esami per non affrontare la stigmatizzazione sociale che ne deriva?”.
“Questa vicenda dimostra che nulla è impossibile”, conclude Jason Romeyko, Executive Creative Director di Saatchi & Saatchi Switzerland. “Quando siamo stati contatti da Vangardist perché li aiutassimo a elevare il livello di consapevolezza del problema in occasione del Life Ball, capimmo subito di avere di fronte un cliente “coraggioso”. Con questo progetto unico nel suo genere abbiamo puntato a sconfiggere i pregiudizi, trasformando il media stesso nella “radice” del pregiudizio. Quando le gente prende in mano una rivista in cui ogni parola, ogni riga, ogni immagine è stampata con inchiostro “contaminato” dall’HIV, con questo stesso gesto infrange il tabù sociale”.

Il numero di primavera di Vangardist è disponibile da oggi per gli abbonati, e sarà da settimana prossima disponibile nelle edicole e online.

Fonte:Advertiser

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