Nuovo trattamento per Encefalopatia Epatica

Notizia da Poloinformativo HIV AIDS

COMUNICATO STAMPA Ulteriore riconoscimento a livello europeo per rifaximina-a, molecola frutto della ricerca ‘made in Italy’ di Alfa Wassermann VIA LIBERA DEL NICE A RIFAXIMINA 550 mg: IL PRIMO NUOVO […]

L’articolo Nuovo trattamento per Encefalopatia Epatica è uno degli articoli di Poloinformativo HIV AIDS.

Tutti gli articolidi di admin

Canale informativo Poloinformativo HIV AIDS – per saperne di più su hiv e aids

Quando le parole agiscono contro di noi: il linguaggio dello stigma.

Un interessante articolo su come le parole influenzano la percezione dell’HIV in modo sbagliato accrescendo pregiudizi e discriminazioni. Articolo di Candace Y.A. Montague Da TheBody.com- Traduzione a cura di Poloinformativohiv […]

L’articolo Quando le parole agiscono contro di noi: il linguaggio dello stigma. sembra essere il primo su Poloinformativo HIV AIDS.

Nuovo farmaco mostra alto livello di protezione: “Ottimisti, ma bisogna essere cauti”

postato in: Senza categoria | 0

Alcuni ricercatori del The Scripps Research Institute hanno elaborato un farmaco che promette di bloccare l’infezione delle cellule del sistema immunitario da parte dell’HIV, il virus alla base dell’AIDS. I […]

L’articolo Nuovo farmaco mostra alto livello di protezione: “Ottimisti, ma bisogna essere cauti” sembra essere il primo su Poloinformativo HIV AIDS.

Hiv, sviluppato un inibitore potente quanto un vaccino

postato in: Senza categoria | 0
I ricercatori dello Scripps research institute, in California, hanno messo a punto un nuovo farmaco in grado di inibire diversi ceppi di Hiv, anche quelli più difficili da trattare. I risultati della sperimentazione, condotta sui macachi, sono descritti su Nature

Un farmaco contro l’Hiv talmente potente ed efficace da poter essere considerato quasi un vaccino. L’annuncio non è di quelli che capitano tutti i giorni e a darlo sono i ricercatori dello Scripps research institute, in California: la molecola messa a punto si è dimostrata capace, per ora solo su modelli animali, di bloccare diversi ceppi del virus isolati negli esseri umani e nelle scimmie rhesus macaques, quindi Hiv-1, Hiv-2 e Siv (virus dell’immunodefienza nelle scimmie), comprese le varianti più difficili da trattare. Non solo.

Le organizzazioni contro l’HIV sollecitano la continuazione dello studio D:A:D

Lo studio D:A:D segue 50.000 persone sieropositive da più di 15 anni valutando, nell’arco di questo periodo, sicurezza dei farmaci ed effetti collaterali. Grazie ai risultati dello studio D:A:D sono […]

L’articolo Le organizzazioni contro l’HIV sollecitano la continuazione dello studio D:A:D sembra essere il primo su Poloinformativo HIV AIDS.

Parte “All in”, nuova piattaforma per fermare l’Aids tra gli adolescenti

postato in: Senza categoria | 0

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), insieme ad altre organizzazione, ha lanciato “All in”, una nuova piattaforma di azione per prevenire nuovi contagi da Hiv tra gli adolescenti, favorendo cambiamenti strategici nelle politiche e coinvolgendo sempre più i giovani.

L’iniziativa vede protagioniste anche Unaids, Unicef, Unfpa, Pepfar, il Global Fund to fight Aids tuberculosis and malaria, the Mtv Staying alive foundation e i movimenti giovanili.

Un questionario per gli odontoiatri

Persone con patologie infettive, tra  le quali  l’HIV, si sentono spesso discriminate nell’accesso alle cure odontoiatriche ed è proprio dalle numerose segnalazioni pervenute al Telefono Verde AIDS e IST – 800.861.061 – che l’Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione dell’Istituto Superiore di Sanità si è attivata per la costituzione di un Tavolo di Lavoro.L’obiettivo è quello di rilevare le problematiche sollevate dagli utenti e sviluppare una rete nazionale di servizi odontoiatrici pubblici sensibile ed aperta ai bisogni di tutti. A tal fine i partecipanti al Tavolo di Lavoro, odontoiatri provenienti da diverse Regioni, esperti di salute pubblica del Ministero della Salute e ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità, hanno proceduto all’elaborazione di un “Questionario per la rilevazione dei bisogni formativi e delle prassi operative degli operatori sanitari impegnati nei Servizi odontoiatrici, con riferimento alla cura della persona con patologia infettiva”. Il documento, finalizzato a individuare le esigenze formative e a testare il livello di consapevolezza dell’équipe odontoiatrica sulla corretta gestione del paziente con patologia infettiva, è divulgato in differenti aree geografiche italiane e scaricabile al link. In base ai risultati della rilevazione, sarà possibile elaborare una proposta formativa che consentirà, nel tempo, di strutturare un ampio network di professionisti operanti in strutture pubbliche, adeguatamente formati e pronti ad accogliere e curare persone che ad oggi si trovano ancora, troppo spesso, ad essere respinte o a dover subire ingiustificate discriminazioni e violazioni della riservatezza dei propri dati personali. Si è ritenuto  opportuno informare dell’avvio dell’indagine tutti gli Assessorati alla salute delle Regioni e delle Province Autonome. Gli […]

L’articolo Un questionario per gli odontoiatri sembra essere il primo su Poloinformativo HIV AIDS.

Ma perché gli italiani non fanno il test Hiv?

postato in: Senza categoria | 0

Ogni anno 4 mila persone ricevono una diagnosi di Hiv. Ma almeno 25 mila hanno contratto l’infezione e non lo sanno contribuendo così ad alimentare la diffusione del virus. Ma cos’è che frena gli italiani dal sottoporsi a un esame così semplice? Da circa dieci anni, in Italia non varia il numero delle nuove diagnosi di Hiv: ogni anno sono circa 4.000. Nel 2013, per l’esattezza, a 3.806 persone è stata diagnosticata l’infezione. Oltre la metà dei casi segnalati era già in fase avanzata di malattia. Il 57,6% aveva cioè un numero di linfociti CD4 (le cellule del sistema immunitario che il virus aggredisce) inferiore a 350 cell/μL: dato che indica che il virus ha già prodotto danni consistenti al sistema immunitario. Malati fino ad allora inconsapevoli. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità sono circa 120.000 le persone che nel nostro Paese convivono con l’Hiv, ma circa il 20% non lo sa. E così non solo possono trasmettere l’infezione ai partner attraverso rapporti non protetti (l’83,9% di tutte le nuove diagnosi è attribuibile a rapporti sessuali non protetti), ma compromettono il proprio stato di salute. La diagnosi precoce, infatti, è fondamentale perché oggi l’infezione da Hiv/Aids si può trattare, ma prima si comincia la terapia farmacologica meglio è. Il ritardo della diagnosi, infatti, riduce l’efficacia dei trattamenti e aumenta la probabilità della progressione clinica dell’infezione. Un test per tutti Per questo bisognerebbe incentivare il ricorso al test dell’Hiv. Si chiama Elisa (Enzime Linked Immuno Sorbent Assay), è gratuito e rileva la presenza nel sangue […]

L’articolo Ma perché gli italiani non fanno il test Hiv? sembra essere il primo su Poloinformativo HIV AIDS.

1 21 22 23 24 25 26 27 35
CHIUDI
CLOSE