Dobbiamo parlare diversamente di HIV

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Dobbiamo parlare diversamente di HIV

Nonostante i progressi della medicina continuano a esserci stigmatizzazioni e paure, con conseguenze negative per molte persone

di Alessandra Pellegrini De Luca - fonte ilpost.it

 

 

Sono passati oltre quarant’anni dalla scoperta dell’HIV (Human Immunodeficiency Virus), il virus che causa l’infezione che, se non curata, può portare all’AIDS. Da allora la medicina ha fatto progressi enormi – c’è stata una «rivoluzione pazzesca», dice Daniele Calzavara dell’associazione Milano Check Point – e sono state trovate terapie che permettono alle persone di convivere con l’HIV con un’aspettativa di vita praticamente uguale a quella delle persone che non ce l’hanno.

 

Eppure, in Italia come altrove, l’immaginario collettivo sembra essere rimasto indietro di decenni, con pregiudizi e forme di stigmatizzazione che oggi rendono l’HIV non tanto un problema medico, ma sociale. Pazienti, medici infettivologi e associazioni concordano sul fatto che oggi sia necessario parlare diversamente di HIV, combattendo l’avversione di molte persone e diffondendo molta più informazione, anche tra i medici non specialisti.

Come sapere se si ha l’HIV
Ci sono vari modi per scoprire se si ha l’HIV: «Si può fare un test in un qualsiasi laboratorio analisi, pubblico o privato, con una prescrizione del medico di base, oppure andare a farlo direttamente in ospedale, in un reparto malattie infettive, in questo caso senza la prescrizione del medico», spiega Roberto Rossotti, infettivologo dell’ospedale Niguarda di Milano. C’è poi una vasta rete di strutture, su tutto il territorio nazionale, in cui si può fare il test anche in forma anonima e gratuita.

In questa mappa fatta dall’Istituto superiore di sanità si possono trovare tutte le strutture pubbliche o private dove ci si può sottoporre a un test per l’HIV e altre malattie sessualmente trasmissibili, tramite un prelievo di sangue. Da qualche anno si può anche acquistare un test rapido di autodiagnosi, in farmacia ma anche online: è attendibile e bastano 20 minuti per farlo e ottenere il risultato, che nel caso in cui sia positivo dovrà essere confermato da un test fatto con prelievo.

 

In generale, il mezzo più sicuro per la prevenzione dell’infezione da HIV, e più in generale di malattie sessualmente trasmissibili, è avere rapporti sessuali protetti: nei rapporti penetrativi significa indossare il preservativo per tutta la durata del rapporto (quello classico, ma anche il cosiddetto “preservativo femminile”). Nei rapporti non penetrativi – dove il rischio di trasmissione sembra essere più basso, benché anche meno studiato – si possono usare altri contraccettivi, come il dental dam: un rettangolo di lattice o poliuretano che si usa per coprire la vulva o l’ano impedendo il contatto fra mucose orali e genitali.

Che terapie esistono, e perché c’è stata una «rivoluzione pazzesca»
Le terapie antiretrovirali, quelle che oggi permettono a chi risulta positivo all’HIV di convivere con il virus, rallentano a tal punto la sua replicazione, abbassando quindi la carica virale, da renderlo non rilevabile nel sangue: solitamente si arriva a una viremia negativa dopo circa 1-3 mesi, e circa 6 mesi dopo questo traguardo non si è più contagiosi.

Quando la carica virale non è rilevabile, infatti, il virus smette anche di essere trasmissibile: concretamente significa che queste terapie permettono alle persone con l’HIV di avere rapporti sessuali non protetti senza aver paura di trasmettere il virus ai propri partner. È il principio della non trasmissibilità oggi identificato con la sigla “U=U”: sta per “undetectable untrasmittable” , cioè “non rilevabile = non trasmissibile”.

Pazienti, medici e associazioni dedicate alle persone che vivono con l’HIV considerano questo principio un pilastro che ha ridotto immensamente l’impatto sociale dell’infezione: «È importantissimo che tutti lo sappiano, per superare sia lo stigma esterno che quello interiorizzato, che per anni ha spinto molte persone a rinunciare ad avere una famiglia perché positive al virus», dice Rossotti del Niguarda.

Alcune persone che vivono con l’HIV hanno raccontato al Post che ancora oggi capita che la diagnosi porti a sentirsi in colpa: «Quando scopri di avere l’HIV introietti subito la colpa, pensi subito che sei stato tu a infettare le persone a cui sei legato in quel momento, quando in realtà potrebbe benissimo essere il contrario», dice V., che ha 38 anni, vive in Germania e ha chiesto di rimanere anonimo. Per questo alcune persone ritengono che sia molto importante, quando possibile, venire informati su cosa significhi oggi vivere con l’HIV nel momento stesso in cui si ricevono i risultati. 

Anche Daria Russo, che ha 41 anni e quando ha scoperto di avere l’HIV viveva in Irlanda, ha raccontato che per lei era stato molto utile poter parlare subito con una psicologa della struttura medica in cui si trovava; il 31enne Filippo Gafaro Barrera, al contrario, ha descritto così la consegna dei risultati nel laboratorio in cui aveva svolto le analisi: «Mi hanno dato una busta che sembrava quella del PIN del bancomat e mandato via, e quando l’ho aperta mi è caduto addosso il cielo».  

Il principio U=U è anche quello per cui oggi è possibile concepire e partorire i propri figli naturalmente. È quello che ha fatto, anni dopo aver scoperto di avere l’HIV, Daria Russo, che è anche una delle protagoniste del documentario Positivə (2021), dedicato alla vita delle persone che oggi vivono con l’HIV: «La non trasmissibilità è un aspetto chiave: a me come mamma, e a noi come coppia, ha restituito la spontaneità», dice. Prima che esistessero queste terapie alle persone con l’HIV veniva consigliato di fare un percorso di fecondazione artificiale.

Concretamente, le terapie antiretrovirali consistono in pillole da assumere ogni giorno (una o più di una, a seconda del tipo di terapia). Questi farmaci non hanno nemmeno più gli effetti collaterali di quelli più datati – come la lipodistrofia, che faceva perdere il grasso di alcune parti del corpo, come il viso, e causava il suo accumulo sull’addome – che potevano quindi rendere riconoscibili le persone in terapia. Esistono alcuni effetti avversi, che vanno da lievi sintomi indesiderati a effetti a lungo termine su alcuni organi, apparati o sul metabolismo: la loro comparsa varia da caso a caso, e parliamo comunque di effetti molto diversi da quelli dei primi farmaci.

Da pochissimo, inoltre, esiste anche un nuovo tipo di terapia, i cosiddetti farmaci “long-acting”: sono punture intramuscolari il cui effetto permane per circa due mesi, e che possono quindi sostituire l’assunzione quotidiana delle pillole. Sono farmaci nuovissimi, non ancora entrati nella pratica clinica di tutti gli ospedali, ma già autorizzati dagli enti regolatori.

«Le terapie esistenti non eradicano del tutto l’infezione – trovare una cura è l’ultimo passaggio che manca alla medicina – ma permettono di controllarla, con farmaci estremamente ben tollerati», spiega il professor Andrea Gori, ordinario di Malattie infettive all’Università degli Studi di Milano e direttore dell’Unità Operativa Complessa di Infettivologia al Policlinico di Milano. Ad oggi, una completa guarigione dall’HIV sembra essere stata ottenuta solo in tre casi molto particolari.

Da qualche anno è anche possibile ricorrere a un farmaco per evitare di essere infettati dall’HIV nel caso di comportamenti a rischio. Si parla di profilassi (cioè prevenzione) pre-esposizione, detta anche “PrEP”, e nel concreto è un farmaco che si può assumere prima e dopo un rapporto sessuale a rischio, oppure in maniera continuativa se il proprio stile di vita porta ad avere di frequente rapporti sessuali di questo tipo. Per assumerlo è necessaria la prescrizione di un infettivologo e bisogna sottoporsi ad alcuni esami per le malattie sessualmente trasmissibili.

Detto in altre parole, oggi l’HIV è sostanzialmente un’infezione cronica. Chi ce l’ha deve sottoporsi a periodici controlli medici e stare attento alla propria salute: «L’HIV è comunque un fattore di rischio per problemi cardiovascolari o a patologie come il diabete», dice Gori. Ma significa anche che è un’infezione completamente diversa, e molto più gestibile, rispetto agli anni Ottanta e Novanta.

Dal punto di vista medico, il problema non è l’assenza di cure, ma l’accesso alle terapie esistenti: da questo punto di vista oggi è molto diverso avere l’HIV in un paese povero o in un paese ricco, dotato di infrastrutture in grado di garantire le cure. Secondo gli ultimi dati di UNAIDS, il programma delle Nazioni Unite per l’HIV e l’AIDS, nel 2021 in tutto il mondo sono morte circa 650mila persone di AIDS e di patologie collegate: in Africa, per dare un’idea della proporzione, ne sono morte 420mila, mentre tra Europa e Nord America ne sono morte 13mila.

Limitatamente all’Italia, medici e associazioni ritengono che l’accesso alle terapie sia tutto sommato ben funzionante, anche se nelle aree più periferiche del paese i farmaci più moderni e le terapie più aggiornate tendono ad arrivare in ritardo rispetto a quanto accade in aree e regioni più ricche e centrali.

Lo stigma, e l’HIV come scatola chiusa
Nonostante tutti questi progressi dal punto di vista medico, i pazienti, gli infettivologi e le associazioni sentite dal Post concordano sul fatto che l’HIV sia ancora una specie di «scatola chiusa», come dice Daria Russo, cioè un argomento rimasto chiuso in definizioni, timori e termini che appartengono ormai al passato, benché la sua realtà sia profondamente cambiata.

«Il nostro immaginario è rimasto all’alone viola», dice Guido Radaelli, uno dei produttori del documentario Positivə. Radaelli si riferisce a uno storico spot promosso nel 1990 dal ministero della Sanità per sensibilizzare sulla prevenzione dell’AIDS. Lo spot, piuttosto inquietante, era accompagnato dallo slogan “Se lo conosci lo eviti”: rappresentava l’HIV attraverso un alone viola che circondava le persone infette e si trasmetteva alle altre persone.

È sempre stato criticato perché ritenuto da molti stigmatizzante e discriminatorio.

«Ancora oggi chi dice di avere l’HIV percepisce un giudizio sottinteso del tipo “chissà che vita conduci per essertelo preso”, quando ci sono tantissime persone che contraggono l’infezione al primo rapporto», dice Daphne Bohémienperformer e donna trans che vive con l’HIV, anche lei protagonista del documentario “Positivə”. A volte ad avere un atteggiamento giudicante sono gli stessi operatori sanitari: «Se mi trovo davanti qualcuno che la prima cosa che dice è che ho fatto qualcosa di sbagliato, l’effetto è che io non andrò più a fare uno screening», dice Calzavara di Milano Check Point, che offre gratuitamente test, PrEP e colloqui, sia prima dei test che nel caso di risultati positivi, accompagnando le persone nei vari passi successivi (qui è possibile scegliere il tipo di servizio e prenotarlo).

I pregiudizi legati all’HIV sono strettamente legati alla difficoltà di parlare liberamente e serenamente di sesso: «La scarsa informazione sull’HIV è anche un problema di sessuofobia», dice Sandro Mattioli, presidente di Plus, associazione dedicata alle persone LGBT+ che vivono con l’HIV, con sede a Bologna.

Negli anni sono state fatte altre campagne di sensibilizzazione, anche molto diverse da quella dell’alone viola, ma la percezione di molti è che la comunicazione istituzionale sull’HIV sia insufficiente e mai realmente evoluta.

Questo ha avuto due risultati per certi versi opposti, ma ugualmente dannosi: che da un lato si sottovaluta l’importanza della prevenzione, un problema che secondo molti riguarda soprattutto le persone più giovani, che non hanno vissuto negli anni Ottanta e Novanta; dall’altro si continua a pensare all’HIV negli stessi termini di quegli anni. Cioè come a qualcosa di spaventoso, o che riguarda solo certi tipi di persone, come quelle omosessuali, o che fanno uso di droghe per via iniettiva, oppure che adottano non meglio definiti comportamenti “promiscui”.

La disinformazione riguarda anche gli stessi medici, contrariamente a quanto si potrebbe pensare: un’opinione trasversalmente condivisa è che i medici non specialisti tendano a non essere adeguatamente aggiornati su cosa significhi oggi avere l’HIV, con conseguenze tangibili e molto concrete.

«Succede ancora che le persone che hanno l’HIV vengano lasciate come ultime della giornata nelle sale operatorie: era una misura di sicurezza presa negli anni Ottanta, per evitare di esporre i pazienti a un eventuale contagio dopo aver operato una persona con l’HIV (per quanto la sala venisse comunque sempre sterilizzata): succede ancora, ma con gli strumenti e le conoscenze di oggi è una pratica insensata, che costringe solo le persone con l’HIV ad aspettare sistematicamente più delle altre», dice l’infettivologo Rossotti del Niguarda.

Un altro medico infettivologo dice che nei reparti di ginecologia capita ancora di sentirsi chiedere se le pazienti con l’HIV vadano isolate o meno, quando si sa che oggi le persone in terapia da almeno 6 mesi non sono contagiose. Oppure succede che i pazienti e le pazienti vengano sottoposte a profilassi rese obsolete e superflue dalla non rilevabilità (e dunque non trasmissibilità) del virus per chi assume terapie antiretrovirali.

Oggi l’HIV è anche attivismo, e tante altre cose
Tra le persone che oggi vivono con l’HIV c’è molta consapevolezza della storia e della dimensione sociale di questo virus, legata alle discriminazioni che hanno colpito soprattutto alcune categorie di persone, tra cui quelle appartenenti al mondo LGBT+. A suo tempo c’erano giornali che chiamavano l’HIV il «cancro dei gay»: era una comunicazione che tendeva a incriminare categorie di persone, anziché informare sui comportamenti a rischio.

Oggi tutto questo fa sì che le persone LGBT+ siano tendenzialmente più informate di quelle eterosessuali: V., che è bisessuale, dice: «È come se fossi a cavallo di due mondi: quello queer [termine con cui si indica l’insieme degli orientamenti sessuali e delle identità di genere considerate non conformi] di norma è molto più informato». È un’opinione condivisa anche da una donna eterosessuale di 54 anni, che ha scoperto di avere l’HIV sette anni fa: «Le persone eterosessuali tendono a essere le meno informate sull’HIV: io stessa quando ho scoperto di averlo non riuscivo a spiegarmi come fosse possibile», dice.

Oggi ci sono numerose associazioni che fanno un quotidiano lavoro sulla visibilità delle persone con l’HIV e sul contrasto dello stigma: oltre a quelle citate in questo articolo – Milano Check Point e Plus – ce ne sono tante altre, come ad esempio LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids)Conigli Bianchi o The Well Project, associazione internazionale e dedicata alle donne.

Per alcune persone ascoltate per questo articolo, scoprire di avere l’HIV ha coinciso con l’inizio di un percorso di attivismo. Per altre ha significato «instaurare un rapporto diverso con la propria fragilità, accettandola», dice Filippo Gafaro Barrera. Oppure col proprio tempo: «Ogni tanto penso che se fossi nato vent’anni prima, ora sarei morto, e mi passa qualunque fantasia nostalgica di come sarebbe stato vivere, chessò, negli anni ’60», dice V.

 

Vaiolo delle scimmie ( monkeypox ) . Al via le vaccinazioni in Lombardia e tutorial per procedura di prenotazione

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Dal giorno 1 settembre 2022 sono aperte in Lombardia le somministrazioni del vaccino contro il vaiolo delle scimmie e sono state stabilite le linee guida per la vaccinazione. Una task force è stata appositamente costituita con una rappresentanza della direzione welfare, i direttori dei centri di malattie infettive e tre rappresentanti di associazioni attive nella lotta all'Aids: Milano Check Point, la sezione milanese di Lila e Asa.

Per prenotarsi e accedere alle modalità di vaccinazione bisogna collegarsi al sito di Regione Lombardia 

https://prenotasalute.regione.lombardia.it/sito/

Tutorial in PDF per accedere alla prenotazione sul sito prenotasalute

Le dosi disponibili per la vaccinazione sono limitate e sono rivolte a maschi e persone transgender che fanno sesso con altri maschi , residenti in Lombardia o anche solo domiciliati in carico a un medico di base in Lombardia, maggiorenni senza limiti di età, con un rischio aggiuntivo sul comportamento sessuale a rischio rispetto al monkeypox, ovvero: partner multipli negli ultimi 3 mesi, IST ( infezione sessualmente trasmessa) nell'ultimo anno, frequentazione di cruising, pratica di chemsex.

  • Per i non residenti in Lombardia si può chiedere il domicilio fiscale con assistenza sanitaria compilando questo modulo e inviando seguendo le istruzioni. Se non hai pec , è possibile prendere appuntamento presso un ufficio "scelta e revoca" della Lombardia.  Modulo
  • Per chi ha più di 45 anni ( già vaccinato per antivaiolo) sarà possibile prenotare una dose di richiamo.
  • Data la scarsità di vaccini , assicurarsi di poter andare all'appuntamento e in caso contrario avvertire il centro vaccinazioni il prima possibile. Le dosi prenotate e non utilizzate andrebbero perse. 

 

link utili

https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/servizi-e-informazioni/cittadini/salute-e-prevenzione/Prevenzione-e-benessere/vaiolo-delle-scimmie/vaiolo-delle-scimmie

https://www.epicentro.iss.it/monkeypox/

articoli

https://www.ilfoglio.it/scienza/2022/08/15/news/un-po-di-cose-che-sappiamo-sul-vaiolo-delle-scimmie-messe-in-ordine-4325932/

 

 

 

Cosa è il monkeypox ( vaiolo delle scimmie )

il monkeypox ( vaiolo delle scimmie) è un'infezione zoonotica (trasmessa dagli animali all'uomo) causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo (Poxviridae) ma che si differenzia da questo per la minore trasmissibilità e gravità della malattia che provoca.

Come si trasmette?
La trasmissione umana avviene attraverso contatti stretti e prolungati con una persona affetta, in ambienti caldi e umidi. Il sesso (omosessuale ed eterosessuale) costituisce per queste ragioni una delle modalità più facilmente favorenti la trasmissione. Altri contatti stretti possono fare riferimento alla convivenza con una persona positiva al virus o il contatto diretto con le lesioni caratteristiche dell'infezione.
Fortunatamente, il virus non si trasmette facilmente tra le persone, se non attraverso i contatti stretti indicati e, nella maggior parte dei casi, si risolve spontaneamente.
Quali sono i sintomi più comuni?
I sintomi di MPXV (segnalati dall’OMS) includono:
Eruzioni cutanee (macchie della pelle e/o vescicole) su viso, mani, piedi, occhi, bocca, genitali, zona anale
Febbre (anche molto alta e persistente)
Linfonodi gonfi (collo, ascelle, inguine - talvolta dolenti)
Mal di testa, dolori muscolari, bassa energia

Se ho dei sintomi, cosa devo fare?
E' necessario, il prima possibile, prendere contatto con un ambulatorio che si occupa di infezioni trasmissibili sessualmente (anche ambulatori di malattie infettive presso gli ospedali).
A Milano gli ambulatori di malattie infettive garantiscono oggi un servizio ad accesso diretto (senza prenotazione e senza ricetta da parte del medico di medicina generale) per la valutazione clinica e l’esecuzione dei test.
Per contenere l'ulteriore diffusione dell'infezione è necessario rivolgersi agli ambulatori dedicati per favorire una diagnosi precoce, seguita (nel caso di confermata positività) da una partner notification rivolta a coloro con cui si è stati in contatto (anche e in special modo partner sessuali). Si tratta di un'infezione che prevede un obbligo di notifica e il rispetto dell’isolamento, necessario per evitare il diffondersi del virus.

Qui alcuni link per reperire ulteriori informazioni e approfondire l'argomento:
WHO - World Health Organization, Monkeypox outbreak 2022: https://www.who.int/emergencies/situations/monkeypox-oubreak-2022
ECDC - European Centre for Disease Prevention and Control: https://www.ecdc.europa.eu/en/monkeypox
ISS - Istituto Superiore di Sanità: https://www.epicentro.iss.it/monkeypox/
Intervista al dott. Roberto Rossotti (medico infettivologo, Ospedale Niguarda): https://www.gay.it/vaiolo-delle-scimmie-monkeypox-mpx-cose-da-sapere/amp

fonte: lilamilano

 

 

L’informazione È Protezione: Parliamo Di Monkey Pox

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Come magari ti sarà capitato di leggere su grindr piuttosto che dai media, da circa un mese sta circolando un virus soprattutto tra MSM, ovvero uomini che fanno sesso con uomini.

Si tratta del Monkey Pox, il vaiolo delle scimmie, un’infezione virale che si trasmette in seguito all’esposizione diretta e prolungata a persone positive al virus (anche attraverso i droplet, le goccioline), oppure tramite il contatto con fluidi corporei, con mucose o lesioni, quindi il sesso rappresenta una via efficace di trasmissione.

In questo momento la situazione epidemiologica è di massima allerta e nella città di Milano sono già più di 80 i casi accertati di persone che hanno acquisito l’infezione senza aver viaggiato all’estero.

L’infezione non sembra avere esito letale, raramente richiede il ricovero in ospedale, ma non può essere trascurata e c’è bisogno di cure e monitoraggio.

Tutti gli ospedali cittadini hanno attivato dei servizi di monitoraggio e presa in carica.

 

I sintomi al momento non sono ancora molto chiari e evidenti, e il tempo di incubazione sembra essere di 21 giorni.

 

Pertanto il nostro consiglio è di avvisarci per fissare una visita se hai uno o più di queste caratteristiche:

  • In caso di comparsa di ulcere o pustole o afte in qualunque parte del corpo
  • In caso di febbre
  • In caso di linfonodi ingrossati
  • In caso di fastidi o dolore nel canale anale o in gola
  • In caso di contatto sessuale con una persona che è risultata poi positiva al vaiolo delle scimmie

 

 

Questa infezione non va sottovalutata e soprattutto come comunità dobbiamo cercare di contenerla e di auto-monitorarci.

In caso di contatto stretto con caso accertato, anche in assenza di sintomi, sarebbe indicato l’autoisolamento o almeno l’astinenza sessuale, dato che PrEP e condom non sembrano essere efficaci a proteggerci.

 

Siamo disponibili per dubbi o chiarimenti.

 

Il team di Milano Check Point

 

Per qualunque cosa scrivi:

segreteria@milanocheckpoint.it

oppure contattaci al numero

+39 329 731 8562

 

In occasione del Milanopride  2022 vi segnaliamo un talk su monkeypox: 

Come Si Trasmette, Che Effetti Ha E Perché Sta Colpendo Soprattutto Maschi Che Fanno Sesso Con Maschi 

30 Giugno 2022 19:25

Pride Square
piazza Santa Francesca Romana – Milano

L’informazione è protezione: parliamo di Monkey Pox

MIX festival – presentazione libro ” Anni positivi “

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Si accendono FINALMENTE i riflettori sull’ edizione 2022 del MiX Festival Internazionale di Cinema Lgbtq+ e Cultura Queer , il festival del cinema di riferimento della comunità gay, lesbica, trans e queer.
Dopo le limitazioni per la pandemia il MIX ritorna ad abbracciare cinema, musica, letteratura e spettacolo a 360 gradi, tra eventi in presenza e virtual.
E quest’anno ci sarà anche ASA ! e sarà in presenza …
Sabato 18 giugno ore 19.15
presso la Casa degli Artisti (corso Garibaldi 89)
Marinella Zetti di Asa Milano presenterà il libro
” Anni positivi – la storia dell’HIV in Italia attraverso i 30 anni di essepiù “
Sezione MIX OFF del Mix festival .
MIX OFF, dove si incontrano editoria, attivismo e social media
 
ANNI POSITIVI
Siamo nel 1991 e l’AIDS sta mietendo vittime. Tante. Troppe.
Nei tempi più bui di HIV e AIDS era necessario accendere una luce. Qualcosa in grado di portare informazioni, notizie e, soprattutto, speranza. ASA lo ha fatto, anche dando vita a EssePiù. Nato alla fine del 1990 come “Bollettino dei Gruppi di Auto-Aiuto”, dal 1991 ha continuato la pubblicazione in modo più strutturato.
Nell’anno in cui ricorrono i 40 anni del virus, vi proponiamo un viaggio nell’HIV attraverso i testi pubblicati dal periodico dal 1991 al 2020.
Le prefazioni di Giovanni Dall’Orto, Fabrizio Caprara e Massimo Cernuschi ( presidente di ASA Milano) , contribuiscono a farci compiere il salto temporale. E poi c’è l’intervento di Daniele Calzavara, responsabile di Milano Check Point, che spiega le percezioni e le emozioni di chi quegli anni non li ha vissuti ma si ritrova oggi a combattere con il pregiudizio nei confronti dell’HIV.
L’illustrazione di copertina è di Gionatan Fiondella dei Conigli Bianchi
Il libro nasce per ricordare il lavoro di tanti volontari e le persone che non ci sono più ma che hanno contribuito a far crescere ASA e a renderla così “speciale”.
 

Internationl Candlelight Memorial 2022 – XXXIX EDIZIONE

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Ricordiamo – Agiamo – Viviamo oltre HIV e Covid-19
Milano - ASA Milano insieme con Milano Check Point e CIG-Arcigay Milano e in collaborazione con ANLAIDS sezione Lombarda, Fondazione LILA Milano, NPS Italia, domenica 15 maggio 2022, celebra il Candlelight Memorial.
E lo celebra in un modo speciale: due giorni di test in Largo Bellintani.
Anche quest’anno il tema del Candlelight, che si terrà in 115 città nel mondo, ci esorta a ricordare, agire e vivere oltre l’HIV.
Ricordare chi non c’è più
Agire per abbattere lo stigma
Vivere oltre HIV e Covid-19 accendendo la speranza
Nato nel 1983, il Candlelight Memorial è l’evento più longevo organizzato dalla comunità delle persone con HIV. Commemorazione per onorare chi non c’è più e chi ha dedicato la vita ad aiutare le persone che convivono con HIV, il Candlelight Memorial punta a sensibilizzare l’opinione pubblica su HIV e AIDS, quando i media hanno smesso di farlo. Purtroppo oggi l’HIV colpisce ancora, molte persone arrivano a scoprire tardi il proprio stato sierologico, ai primi sintomi di AIDS, questo perché non c’è informazione. E tutto il lavoro viene lasciato solo alle associazioni.
Oggi 39 milioni di persone vivono con HIV: la maggior parte, grazie ai farmaci, conduce una vita normale, ma ancora troppe persone a quei farmaci non hanno accesso. Anche quest’anno il nostro obiettivo è di dare alle nuove generazioni la speranza di sconfiggere l’epidemia e arrivare a ZERO nuove infezioni nel 2030; per raggiungere questo obiettivo non dobbiamo lasciare nessuno indietro, praticando una solidarietà globale. Sono più di 115 i Paesi che il 15 maggio organizzeranno eventi e commemorazioni per l’International Candlelight Memorial. Commemorazione, informazione, ma anche abbattimento dello stigma che dal 1981 perseguita le persone con HIV.
Per tutti questi motivi e per ricordare le persone che non ci sono più con un pensiero di luce che guarda al futuro, domenica 15 maggio 2022, alle 20.00 ci troveremo insieme a Largo Bellintani (davanti alla chiesa del Lazzaretto, nel cuore del gay district di Milano)
L’evento non sarà solo una commemorazione.
Enorma Jean ( drag race Italia ) interverrà per parlare di prevenzione, stigma verso le persone che vivono con HIV e U=U ( Undetectable equals Untrasmittable ) .

I medici e gli operatori delle associazioni per due giorni saranno a disposizione della cittadinanza per la somministrazione del test HIV/sifilide rapido capillare, anonimo e gratuito, in un ambiente sicuro.
In Largo Bellintani si potrà eseguire il test sabato 14 maggio 2022 dalle 17 alle 20 e domenica 15 maggio dalle 17 alle 21.30.
Il filo che lega questa storia è la specificità del modo in cui l’attivismo, in tutte le sue sfaccettature, ha radicalmente cambiato il senso e la direzione della cura. Si può realmente parlare di un vero e proprio unicum, dalla storia dell’autodeterminazione, legata al diritto alla salute, fino all’abbattimento dello stigma, togliendo terreno a tutte le discriminazioni ad esso correlate.
#CandlelightMemorial2022
#VivereOltreHIVeCovid
#AccendereLaSperanza
L’evento è inserito nella campagna “European Testing Week Spring 2022“ e collegato alla giornata mondiale contro l’omofobia e transfobia .
Si ringrazia Durex per il supporto.

Dove, come, quando
Candlelight Memorial 2022
Ricordiamo – Agiamo – Viviamo oltre HIV e Covid-19
Largo Bellintani Milano (piazzetta di fronte alla chiesa del Lazzaretto)
Sabato 14 maggio 2022 –
- Test HIV/sifilide con medici e operatori dalle ore 17 alle 20
Domenica 15 maggio 2022 -
- Test HIV/sifilide con medici e operatori dalle 17 alle 21.30
- International Candlelight Memorial dalle 20
- Testimonial Enorma Jean – drag race Italia

Per ulteriori informazioni:
Marinella Zetti
Ufficiostampa@asamilano.org
3392318441

Enorma Jean ha esordito come Drag Queen nel 2016, spiegando in un’intervista a Vanity Fair: “mi ha spinto la voglia di cimentarmi in una disciplina artistica complessa in cui devi essere autore, attore, interprete, cantante, ballerino, truccatore, parrucchiere, stylist e designer“.
Enorma Jean ha chiaro in mente che travestirsi da donna è ancora, per un maschio italiano, un atto rivoluzionario e che è importante “a 40 anni, fare qualcosa di politico. Pensare che un uomo femminile sia ridicolo è un’offesa alla donna. Il coraggio più grande è essere se stessi. Senza gli artisti che rompono le barriere la società non progredisce“.
Il profilo Instagram di Enorma Jean è seguito da oltre 4 mila follower, lei si descrive “Old, rich Milanese woman, unmistakable for her selfish, careless behaviour”.
Nella prima edizione italiana di Drag Race, Enorma Jean entra nel cast del Reality show che al termine di una serie di prove e sfide ad eliminazione incorona la Italia’s Next Drag Superstar. Durante il programma ,Enorma Jean ha avuto il coraggio di fare coming out come persona che convive con HIV. Da sempre è impegnata per combattere lo stigma verso le persone che vivono con HIV e per divulgare l’ormai nota equazione U=U ( Undetectable equals Untrasmittable) la quale ha sancito che una persona che vive con HIV, in terapia e con carica Virale non rilevabile NON può trasmettere l’infezione.

Convocazione assemblea generale soci ASA 2023

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Convocazione assemblea ordinaria soci ASA 2023

Carissima/o Socia/o
Ti informiamo che l’assemblea generale è stata convocata:
presso la sede di A.S.A. O.D.V. - via Arena 25 – Milano

in prima convocazione VENERDI’ 31/03/2023 alle ore 06:00;
in seconda convocazione VENERDI’ 31/03/2023 alle ore 21:00

con il seguente ordine del giorno:
1. Approvazione variazione composizione direttivo in carica;
2. Relazione e lettura del Bilancio Sociale anno 2022;
3. Approvazione Bilancio Consuntivo anno 2022;
4. Approvazione Bilancio Preventivo anno 2023;
5. Adempimenti per riforma del Terzo Settore;
6. Varie ed eventuali;

In caso di impossibilità ad intervenire ti invitiamo a delegare un Socio/a di tua fiducia, compilando il modulo scaricabile al link riportato qui sotto e facendolo consegnare al delegato in occasione dell’Assemblea,
oppure
inviandolo tramite e-mail a amministrazione@asamilano.org

ISTRUZIONI per la delega:

  1. scarica il pdf, stampa , compila in tutte le sue parti, scansiona o fai una foto, invia a amministrazione@asamilano.org.    oppure
  2. scarica il pdf, stampa, compila in tutte le sue parti, consegna in segreteria ASA.  oppure
  3. richiedi il modulo della delega direttamente in sede segreteria ASA 

Inoltre chi non avesse ancora provveduto a rinnovare la tessera annuale (€ 10,00) può procedere con le solite modalità:

-  Bonifico bancario con causale rinnovo tessera 2023 all’IBAN IT45W0538701603000035127650 intestato ad Associazione Solidarietà AIDS

-  PayPal con causale rinnovo tessera 2023

-  Contanti o bancomat/carte in sede

Il testo completo della convocazione è disponibile al seguente LINK

AppSCOLTAMI : l’App che “sintonizza” l’empatia

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HIV, arriva AppSCOLTAMI l'App che 'sintonizza' l'empatia, che aiuta le persone con HIV a prendere consapevolezza della propria qualità di vita, a 'fotografare' lo stato di benessere psicofisico e quindi dare voce ai propri bisogni. Un'App che facilita la connessione con il medico, l'ascolto e la presa in carico. Si chiama AppSCOLTAMI (disponibile per smartphone Android e iOS) ed è stata ideata dall'EngageMinds HUB dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con le Associazioni Pazienti ASA, NADIR, NPS e PLUS e il supporto non condizionante della Fondazione MSD. 

Grazie alle attuali terapie le persone con HIV possono contare su una aspettativa di vita paragonabile a quella della popolazione generale e chiedono che siano anni in buona salute e con una buona qualità di vita. AppSCOLTAMI vuole proprio essere uno strumento digitale che offre 'soluzioni' concrete, di facile utilizzo e di immediata applicazione, sfruttando il potenziale delle tecnologie digitali nell'area della salute come strumenti chiave per venire incontro ai bisogni delle persone, supportarli nel proprio percorso di cura e di relazione con il medico.

Le persone con HIV possono scaricare l'App ed utilizzarla in qualsiasi momento. Seguendo un percorso molto semplice e rispondendo a delle domande ottengono una 'fotografia' del loro sentire, della propria qualità di vita percepita. E ogni volta che la utilizzano avranno il polso della situazione, in modo da poter 'rendere tangibile, l'intangibile': uno stato d'animo, un'emozione, una sensazione o meno di benessere. E così possono anche capire l'evoluzione della situazione, il suo miglioramento o il suo peggioramento. Ma non solo. Ognuno può decidere se condividere queste informazioni con il proprio medico, invitandolo a scaricare l'applicazione. Non è, quindi, uno strumento subìto, che arriva dall'alto ma, per una volta, è il paziente che chiede al medico di provare a utilizzare questa App per migliorare la relazione di ascolto e la presa in carico. Perché la qualità di vita è parte integrante della terapia e del benessere fisico.

SCARICA L'APP SU GOOGLE PLAY STORE  PER ANDROID E APPLE APP STORE PER APPLE

se vuoi , invita il tuo medico infettivologo a scarica l'app 

 

«AppSCOLTAMI è nata per rispondere ad un bisogno delle persone con HIV - spiega Guendalina Graffigna, Direttore dell'EngageMinds HUB dell'Università Cattolica del Sacro Cuore che ha messo a punto l'App grazie al sostegno non condizionante della Fondazione MSD - che non sempre danno voce alle loro emozioni o non si sentono adeguatamente 'ascoltate' dal loro medico per quanto riguarda il benessere psicofisico. La qualità di vita è importante per tutti e lo è ancor di più quando una patologia cronica la mette in discussione. Questa App vuole aiutare paziente e medici a sintonizzarsi e, quindi, a facilitare il dialogo. A volte è difficile per le stesse persone con HIV riuscire a 'scattare' una 'fotografia emotiva' e raccontare il proprio benessere o malessere psicofisico. Sta poi a loro decidere se condividerla o meno con il medico. Un passaggio questo che non è secondario. L'engagement del paziente, il suo dover attivare il medico lo pone al centro dell'App, lo vede protagonista attivo. Il digitale ci ha aiutato in questi anni, ci ha dimostrato che può unire e facilitare anche la condivisione delle emozioni».

«La Fondazione MSD crede da sempre alla Digital Health - dice Goffredo Freddi, Direttore della Fondazione MSD che ha sostenuto il progetto - prima ancora che la pandemia la rendesse davvero indispensabile. E crede da sempre che 'digitale' ed 'empatia' possano coesistere e supportarsi. Crediamo sia importante dare sostanza e forza alle opportunità offerte dal digitale, partendo però sempre dai bisogni reali delle Persone. E AppSCOLTAMI va proprio in questa direzione: al centro ci sono le Persone ed è da loro che il processo ha avuto inizio, grazie al coinvolgimento delle Associazioni Pazienti che hanno lavorato nella cabina di regia guidata dalla Professoressa Graffigna, portando la loro esperienza, competenza e, non da ultimo, la loro umanità».

E i medici cosa ne pensano? «Questa App è molto importante - spiega Cristina Mussini, Direttrice della Struttura Complessa di Malattie Infettive dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena e membro della cabina di regia che ha lavorato al disegno dell'APP- perché consente il monitoraggio dello stato psicofisico del paziente e, quindi, aiuta a conoscere l'andamento della qualità di vita della persona con HIV, in aggiunta a tutte le informazioni cliniche che possono venire dagli esami di routine. Uno strumento tanto più importante adesso che incontriamo i pazienti ogni sei mesi e, quindi, non riusciamo a monitorare la situazione in modo continuativo. È vero che le persone con HIV e i loro medici curanti hanno modo di sentirsi ma non sempre si riesce a mettere a fuoco la situazione. Questa App rappresenta uno strumento in più per rilevare situazioni di crisi che sia la persona con HIV che il medico non riescono a mettere a fuoco ma aiuta anche a capire se si sta andando verso la direzione giusta e permette, concretamente, di 'misurare' i miglioramenti del benessere psicofisico e della qualità di vita».

L'app al servizio delle persone con HIV. la parola alle associazioni pazienti

«Durante le visite, per motivi spesso di tempo ma anche per un certo pudore si fa fatica a raccontare il proprio vissuto e non si affrontano mai pienamente gli aspetti sul benessere, anche psicologico - spiega Massimo Cernuschi, infettivologo all'Ospedale San Raffaele di Milano e Presidente di Asa-Associazione solidarietà AIDS - e le informazioni sono scarne e rapide. E invece, grazie a questa App bastano davvero pochi minuti per riuscire a 'raccontarsi'. Ma la comunicazione per essere efficace richiede due interlocutori, dunque l'aspetto interessante di questa App è proprio la possibilità di un coinvolgimento attivo di entrambe le parti in gioco. Il mio augurio è che l'App non solo venga utilizzata dai medici già sensibili all'importanza della qualità di vita dei pazienti ma sia più in generale per tutti uno stimolo per comprenderne il valore nel percorso di cura della persona con HIV».

«Disporre di uno strumento digitale che aiuti la persona con HIV nell'autovalutazione del proprio stato fisico e mentale è importante per fornire al medico una base di dialogo, che gli permetta di dedurre l'attitudine positiva del suo paziente. Ci auguriamo sia anche una spinta verso la personalizzazione della terapia, elemento propedeutico al raggiungimento degli obiettivi di qualità della vita. La telemedicina si è dimostrata fondamentale nella vita delle persone checombattono per la cronicità di una patologia, come nel caso delle personecon HIV - diceFilippo von Schloesser, Presidente di Nadir- mac'è ancora molta strada da fare per l'applicazionedelnuovo sistemaeognipassoèimportante».

«Quest'App - dice Miki Formisano, Vicepresidente di NPS Italia onlus - è nata per aiutarci ad 'essere ascoltati'. Facilita il dialogo con il medico, creando un ponte attraverso un linguaggio codificato semplice ed immediato. Uno strumento utile per aiutarci ad avere un migliore benessere psicofisico e, di conseguenza, anche una maggiore aderenza terapeutica con tutti i vantaggi che sappiamo».

«Grazie all'App AppSCOLTAMI la persona con HIV avrà la possibilità di 'raccontarsi' - dice Sandro Mattioli, Presidente PLUS - e, dunque è un supporto importante per prendere consapevolezza del proprio "sentire" l'infezione e dunque facilitare anche il confronto con l'infettivologo e altri professionisti per intervenire sui punti carenti e migliorare, così, la qualità della propria vita».

 

ANNI POSTIVI : La storia dell’HIV in Italia

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 Il libro ANNI POSITIVI sarà presentato all'interno della sezione MIX OFF del MIX FESTIVAL 2022, il festival del cinema di riferimento della comunità gay, lesbica, trans e queer

SABATO 18 GIUGNO 2022 ore 19.15 presso la Casa degli Artisti

corso Garibaldi 89 MILANO

Con MARINELLA ZETTI 

segui il Mix festival sul sito o sui social 

 

 

ANNI POSITIVI

Siamo nel 1991 e l’AIDS sta mietendo vittime. Tante. Troppe.
Nei tempi più bui di HIV e AIDS era necessario accendere una luce. Qualcosa in grado di portare informazioni, notizie e, soprattutto, speranza. ASA lo ha fatto, anche dando vita a EssePiù. Nato alla fine del 1990 come “Bollettino dei Gruppi di Auto-Aiuto”, dal 1991 ha continuato la pubblicazione in modo più strutturato.
Nell’anno in cui ricorrono i 40 anni del virus, vi proponiamo un viaggio nell’HIV attraverso i testi pubblicati dal periodico dal 1991 al 2020. Le prefazioni di Giovanni Dall’Orto, Fabrizio Caprara e Massimo Cernuschi, contribuiscono a farci compiere il salto temporale. E poi c’è l’intervento di Daniele Calzavara, responsabile di Milano Check Point, che spiega le percezioni e le emozioni di chi quegli anni non li ha vissuti ma si ritrova oggi a combattere con il pregiudizio nei confronti dell’HIV.
L'illustrazione di copertina è di Gionatan Fiondella dei Conigli Bianchi.
Il libro nasce per ricordare il lavoro di tanti volontari e le persone che non ci sono più ma che hanno contribuito a far crescere ASA e a renderla così “speciale”.

ASA – Associazione Solidarietà AIDS è un’associazione L’ASA – è nata nel 1985, in un momento di estrema difficoltà a causa di notizie confuse e contraddittorie sulla trasmissione e sul decorso dell’HIV. È stata la prima organizzazione italiana a istituire gruppi di auto-aiuto, counseling telefonico e diretto, formazione dei volontari, interventi nelle scuole e presenza in ambienti ad alto rischio di contagio come le discoteche e il carcere milanese di “San Vittore”. Le attività dell’Associazione sono in continua evoluzione con l’obiettivo di una presenza sempre più incisiva in tema di solidarietà, informazione e prevenzione. Dal 2014 è in prima linea per diffondere lo screening HIV all’interno della cumunità LGBTQ attraverso interventi nei locali milanesi con Test rapido e info-point. Particolare attenzione viene dedicata alle tematiche CHEMSEX e Prep (Profilassi pre-esposizione). In ambito internazionale ASA è il referente in Italia del progetto “Names Project ”, l’Associazione raccoglie Le Coperte dal 1989. La collezione italiana di AIDS Memorial Quilts o Coperte dei Nomi, considerata la più grande opera artistica collettiva al mondo, è stata digitalizzata grazie alle tecnologie messe a disposizione dal team di Google Arts & Culture. Dal giugno 2019 Le Coperte dei Nomi sono fruibili da tutti in qualsiasi momento sul sito Google Arts & Culture.

Dove acquistare " ANNI POSITIVI "

Il libro  " Anni Positivi " è disponibile su AMAZON sia nella versione digitale che in quella cartacea

Vai alla pagina AMAZON

Fino al 5 dicembre Il libro si potrà acquistare anche presso la mostra  " 40 anni positivi ".

INFO sulla mostra

Volume 1 versione cartacea

Volume 2 versione cartacea

Giornata Mondiale per la lotta contro L’AIDS 2021 – gli eventi di ASA

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Primo dicembre 2021 #worldAIDSday con il libro per i 30 anni di EssePiù e il Names project/ Coperta dei Nomi

 

 

 

MILANO | FRIGORIFERI MILANESI

 

1° dicembre 2021

Giornata Mondiale per la Lotta contro HIV/AIDS

Ore 19.00

Ingresso libero con prenotazione - qui sotto il link registrazione e prenotazione gratutiti

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-giornata-mondiale-per-la-lotta-contro-hivaids-218230211437

 

Negli spazi della mostra “40 anni positivi, dalla pandemia di AIDS a una generazione HIV free” verrà celebrato il 1° dicembre, giornata mondiale per la lotta ad HIV/AIDS. La rassegra è promossa e organizzata da Milano Check Point, ASA Milano Onlus , ALA Milano Onlus, Anlaids sez. Lombarda, CIG – Arcigay Milano, Fondazione LILA Milano Onlus e NPS Italia Onlus e Simit Lombardia, col patrocinio del Consiglio Regionale di Regione Lombardia, del Comune di Milano, Assessorato alla Cultura e Assessorato al Welfare e Salute, main sponsor ViiV Healthcare, Gilead Sciences, Durex, top sponsor Janssen and Cilag, Cepheid, UniCredit, media partner Corriere della Sera e Fondazione Corriere della Sera.

 

Programma dell’evento:

 

19.00: Saluti istituzionali e performance

 

19.15: Presentazione del libro “Anni positivi – La storia dell’HIV in Italia attraverso i 30 anni di EssePiù

Partecipano:

Marinella Zetti, Massimo Cernuschi, Giovanni Dall’Orto, Fabrizio Caprara, Daniele Calzavara e Andrea Pasino responsabile KDP Amazon.

 

Nell’anno in cui ricorrono i 40 anni del virus, viene proposto un viaggio nell’HIV attraverso una selezione dei testi pubblicati dal 1991 al 2020 dal periodico di ASA-Associazione Solidarietà AIDS. Le prefazioni di Giovanni Dall’Orto, Fabrizio Caprara e Massimo Cernuschi, contribuiscono a far compiere il salto temporale. Mentre l’intervento di Daniele Calzavara, responsabile di Milano Check Point, spiega le percezioni e le emozioni di chi quegli anni non li ha vissuti ma si ritrova oggi a combattere con il pregiudizio nei confronti dell’HIV.

La ricerca testuale è stata curata da Marinella Zetti. La copertina è di Gionatan Fiondella, in arte Gionatella dei Conigli Bianchi.

Realizzato con il supporto di KDP Amazon, il libro viene proposto in versione digitale e cartacea – quest’ultimo in due volumi con copertina flessibile e rigida – e nasce per ricordare il lavoro di tanti volontari e le persone che non ci sono più ma che hanno contribuito a far crescere ASA e a renderla così “speciale”.

20.30: La coperta dei nomi

 

Ci sono molti modi per dire addio, ma per troppo tempo le persone con AIDS se ne sono andate nella solitudine della malattia. Le coperte dei nomi rappresentano una modalità estremamente dolce, affettuosa e familiare di dire addio. Ogni scritta, disegno o ricamo si imprime nella stoffa, talvolta per celebrare i desideri di chi se ne sta andando, oppure per dedicare un pensiero, un ricordo avvolto in intimità e cura. Non parliamo di messaggi carichi soltanto di tristezza: il lutto, così come il ricordo, è un sistema complesso, fatto di molteplici sfumature, dalle lacrime alla rabbia, dalla sorellanza all’intima solitudine, fino a gioia e sorriso. Ma se questa può essere una lettura dei singoli pannelli, le coperte cucite insieme, vanno a creare dei teli più grandi, i quilt, che sono un potente gesto di politica collettiva, un’opera d’arte fatta di vita, carica di memoria, che rivendica, partendo dalla morte, che dobbiamo lottare per chi non c’è più, ma soprattutto per noi che siamo qui, e che vogliamo costruire il nostro futuro”.

 

In questa ricorrenza importante verrà effettuata la tradizionale lettura dei nomi delle 720 persone al quale è stato dedicata una coperta, momento di raccoglimento, memoria e rivendicazione, per chi non c’è più e per chi è qui a ricordare.

Ingresso libero con prenotazione

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-giornata-mondiale-per-la-lotta-contro-hivaids-218230211437

 Evento facebook

per accedere è necessaria la certificazione verde covid-19.

 

Per informazioni

40annipositivi@gmail.com

 

 

Sito internet/social

www.milanocheckpoint.it

FB: milanocheckpoint

IG: milano.checkpoint

TW: @MiCheckPoint

 

www.asamilano30.org

FB: Asa Milano

IG: asamilano

TW: @AsaOnlus

 

Ufficio stampa

CLP Relazioni Pubbliche

Anna Defrancesco,

  1. +39 02 36755700;
  2. +39 349 6107625

anna.defrancesco@clp1968.it;

www.clp1968.it

 

Dove acquistare " ANNI POSITIVI "

Il libro  " Anni Positivi " è disponibile su AMAZON sia nella versione digitale che in quella cartacea

Vai alla pagina AMAZON

Il libro si potrà acquistare anche durante la presentazione del 1 dicembre 2021 presso la mostra  " 40 anni positivi ".

Volume 1 versione cartacea

Volume 2 versione cartacea

NAMES Project AIDS Memorial Quilt/ La coperta dei Nomi

Il NAMES Project AIDS Memorial Quilt, conosciuto in Italia come coperta dei nomi, è un progetto che si impegna per la conservazione delle coperte realizzate da amici e parenti in memoria delle persone che sono morte a causa dell'AIDS.

La coperta dei nomi (quilt) è formata da blocchi composti da otto singole coperte (pannelli), ciascuna della misura di 90x180 cm formando un patchwork 360x360 cm generalmente realizzate da amici e familiari delle vittime dell'AIDS.

Le coperte, estremamente colorate, generalmente sono realizzate da amici e familiari delle vittime dell'AIDS nella più estrema libertà nell'utilizzo di stili e materiali, con l'aggiunta del nome del proprio caro e una dedica rivolta ed esso.

Durante le manifestazioni di commemorazione (1° dicembre GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA CONTRO L'AIDS) tutti i patchwork vengono esposti uno accanto all'altro per comporre quella che, ancora oggi, è considerata la più grande opera artistica collettiva al mondo.

In occasione della giornata mondiale contro L’AIDS 2021 è stata allestito uno spazio all’interno della mostra “40 anni positivi” con una selezione delle coperte dei nomi.

Da alcuni anni ASA ha digitalizzato tutte le immagini delle coperte dei nomi che possono essere ammirate sulla piattaforma google arts & culture alla pagina ASA associazione solidarietà AIDS.

Mercoledì 1 dicembre 2021, dopo la presentazione del libro “Anni positivi “, seguirà la Lettura dei Nomi.

 

 

Quando Dove Come

 

Mercoledì Primo Dicembre ore 19

Frigoriferi Milanesi – via Piranesi 10

Intervengono: Marinella Zetti, Massimo Cernuschi, Giovanni Dall’Orto, Fabrizio Caprara, Daniele Calzavara e Andrea Pasino.

Lettura dei Nomi (NAMES Project AIDS Memorial Quilt)

 

About

 

ASA
L’ASA – Associazione Solidarietà Aids, iscritta al Registro Regionale Lombardo del volontariato, opera dal 1985 a favore delle persone con Hiv/Aids nella città di Milano e Provincia. Prima organizzazione italiana a istituire gruppi di auto-aiuto, counseling telefonico e in presenza, si è trasformata seguendo l’evoluzione dell’HIV. Pur continuando con la formazione dei volontari, gli interventi nelle scuole, la somministrazione di test HIV e sifilide in locali MSM, e la presenza in ambienti sensibili come il carcere milanese di “San Vittore”, la sommi si è concentrata sulla PrEP-Profilassi pre Esposizione e sul Chemsex, in particolare ha dato vita a un gruppo psicoterapeutico a sostegno delle persone con problemi di dipendenza da Chemsex. Le attività dell’Associazione sono in continua evoluzione con l’obiettivo di una presenza sempre più incisiva in tema di solidarietà, informazione e prevenzione.

http://www.asamilano30.org/

https://artsandculture.google.com/partner/a-s-a-onlus-association-of-solidarity-aids

 

LA LINEA DEL COLORE Rassegna di Teatro Sociale

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LA LINEA DEL COLORE è una rassegna di teatro sociale.
 
19 nov / 5 dic 2021
QUARTA PARETE Atelier Teatrale
ARTEPASSANTE
All’ interno del Passante Ferroviario di Porta Vittoria –viale Molise 69 – Milano
Posti limitati prenotazione consigliata
info e prenotazioni:
Tel 3381401510 – 3286769640
mail: animanera.org@gmail.com
 
Al centro della programmazione multidisciplinare, la discriminazione in tutte le sue forme identitarie, sociale, razziale, religiosa, sessuale, generazionale. Attraverso una miscela di generi, costruita intorno alla centralità della performance teatrale, la rassegna mette in scena veri e propri spettacoli, progetti di lettura drammaturgica, di proiezioni di documentari sui temi dell’esclusione sociale, prodotti in collaborazione con realtà associative attive sul territorio.
Tre week end: 19/21 nov – 26/28 nov
4/5 dic
 
PROGRAMMA:
VENERDI’ 19 NOVEMBRE
ore 19.30
Documentario realizzato con gli utenti dei CPIA e SSP
ore 20.00
L’UOMO CON GLI OCCHIALI
di Greta Cappelletti
regia Aldo Cassano – con Aron Tewelde
ore 20.45
MANI BLU di Magdalena Barile
regia Aldo Cassano – con Delma Pompeo e Aron Tewelde
 
 
SABATO 20 NOVEMBRE
ore 18.00
Documentario realizzato con gli utenti dei CPIA e SSP
ore 18.30
Incontro sui temi della discriminazione oggi. Indagine artistico/sociale attivata nelle periferie milanesi in collaborazione con il Centro Culturale Multietnico La Tenda (Scuole Senza Permesso) e con i Centri Istruzione Per Adulti Milano (C.P.I.A)
Intervengono: Pietro Cavagna, Fiorella Pirola; Rita Colombo; Bruno Milone
ore 19.30
Autobiografie di giovani immigrati VICTORY ODUABONG
ore 20.00
L’UOMO CON GLI OCCHIALI
di Greta Cappelletti
regia Aldo Cassano – con Aron Tewelde
ore 20.45
MANI BLU di Magdalena Barile
regia Aldo Cassano – con Delma Pompeo e Aron Tewelde
 
 
DOMENICA 21 NOVEMBRE
ore 16.00
L’UOMO CON GLI OCCHIALI
di Greta Cappelletti
regia Aldo Cassano – con Aron Tewelde
ore 17.00
MANI BLU di Magdalena Barile
regia Aldo Cassano – con Delma Pompeo e Aron Tewelde
ore 18.00
LE PICCOLE SERVE – Libero adattamento e regia di Tiziana Bergamaschi
dal testo di José Pliya “Il complesso di Thénardier” – produzione Teatro Utile il viaggio
con: Stefania Bregoli, Loredana Moffa, Samba Oussou Sacko
 
 
VENERDI’ 26 NOVEMBRE
ore 20.00
LE UMANE STORIE
di e con Angelo Campolo
ore 20.45
ASPETTANDO MM di Camilla Mattiuzzo
regia: Aldo Cassano – con Natascia Curci e Giorgia Coco
ore 21.30
DELIVERY SERVICE di Carlo Guasconi e Pablo Solari
regia: Aldo Cassano – con Francesco Aricò e Fabrizio Lombardo
 
SABATO 27 NOVEMBRE
ore 20.00
LE UMANE STORIE
di e con Angelo Campolo
ore 20.45
ASPETTANDO MM di Camilla Mattiuzzo
regia: Aldo Cassano – con Natascia Curci e Giorgia Coco
ore 21.30
DELIVERY SERVICE di Carlo Guasconi e Pablo Solari
regia: Aldo Cassano – con Francesco Aricò e Fabrizio Lombardo
 
DOMENICA 28 NOVEMBRE
ore 17.00
Autobiografie di giovani immigrati: ZACARIA TOURE
ore 18.15
ASPETTANDO MM di Camilla Mattiuzzo
regia: Aldo Cassano – con Natascia Curci e Giorgia Coco
ore 18.45
DELIVERY SERVICE di Carlo Guasconi e Pablo Solari
regia: Aldo Cassano – con Francesco Aricò e Fabrizio Lombardo
 
SABATO 04 DICEMBRE
ore 19.15
Lettura di testi sul tema della discriminazione sessuale, selezionati dall’Archivio “Premio Carlo Annoni” a cura di Giampaolo Marzi
COME OUT! STONEWALL REVOLUTION di Margherita Mauro
legge Valerio Ameli
ore 20.00
A/P AFTER PARTY di Simone Bisantino
regia: Aldo Cassano – voce di Angelo Di Genio – con Mattia Grimaldi
ore 21.00
AMORI DIVERSI di Aldo Cassano
con Barbara Apuzzo, Yudel Collazo, Giorgio Cossu, Antonia Monopoli
 
DOMENICA 05 DICEMBRE
ore 16.15
Lettura di testi sul tema della discriminazione sessuale, selezionati dall’Archivio “Premio Carlo Annoni” a cura di Giampaolo Marzi
ORLANDO di Federica Cucco
legge Valerio Ameli
ore 17:00
A/P AFTER PARTY di Simone Bisantino
regia: Aldo Cassano – voce di Angelo Di Genio – con Mattia Grimaldi
ore 18.00
AMORI DIVERSI di Aldo Cassano
con Barbara Apuzzo, Yudel Collazo, Giorgio Cossu, Antonia Monopoli
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